Transat Jacques Vabre 2013, Andrea Mura commenta il terzo posto

di Redazione Commenta

Italian skipper of monohull "Vento di Sa

La Transat Jacques Vabre 2013 parla anche un pizzico di italiano, grazie all’ottimo piazzamento di Andrea Mura nella classe Multi50. Il velista sardo ha conquistato un importante terzo posto nella celeberrima traversata oceanica, partendo da Le Havre e raggiungendo le coste brasiliane in 19 giorni, 16 ore e tre minuti per la bellezza di 5.400 milgia di navigazione.

Vero è che nella classe Multi50 c’erano solo sei imbarcazioni in gara, come è vero che due trimarani si sono ritirati nel corso della regata per incidenti di vario genere, ma il terzo posto del nostro conterraneo vale comunque molto, se si considera che Andrea Mura è il primo degli italiani a tagliare il traguardo di Itajai, sulle coste del Brasile. Entusiasta il velista italiano, arrivato a destinazione in coppia con il francese Gilles Lamiré:

Grande è la felicità: questo terzo posto vale come una vittoria. E’ stata una regata impegnativa ed entusiasmante, condita da qualche problema tecnico. Sono onorato di essere stato il primo non francese a regatare su un Multi 50. Ho imparato tanto, per me è stata un’esperienza formativa e sicuramente porterò alcune innovazioni apprese qui sulla mia barca, Vento di Sardegna. Peccato solo avere avuto poco tempo per allenarsi.

Un’esperienza che sicuramente tornerà utile al velista sardo, pronto a partire alla volta di Parigi per assistere alla presentazione della Route du Rhum 2014, regata già conquistata in passato da Mura. Intanto, però, per lui e per noi è il momento di godere di questo terzo posto nella Transat Jacques Vabre 2013, in attesa dell’arrivo degli altri italiani in gara, come Alessandro di Benedetto ed Alberto Monaco su Imoca 60 e Gaetano Mura (in coppia con Sam Manuard) e Pietro D’Alì-Stefano Raspadori, rispettivamente su Bet1128 e Fantastica, imbarcazioni della Class 40. Molte le miglia ancora da percorrere prima dell’arrivo ad Itajai e molte le emozioni che ci attendono.

Photo Credits |  DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images

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