Razzi di segnalazione, come usarli e quando!

di Redazione Commenta

Tra le numerose dotazioni di sicurezza che si devono portare a bordo certamente vi sono i razzi segnalazione, che a seconda della categoria di navigazione del natante od imbarcazione variano di numero e modello.

Per la verità i razzi di segnalazione non sono tutti dei veri e propri “razzi” dato che solo alcuni devono essere lanciati in aria mentre altri servono solo per segnalare una determinata posizione in un punto del mare.

Infatti se acquistate una set di segnali di soccorso potrete trovare: boette fumogene colorate, fuochi a mano ed i veri e propri razzi a paracadute. Le  boette fumogene colorate devono essere utilizzate quando si vuole segnalare la vostra presenza a grande distanza e soprattutto quando dovete essere avvistati dall’alto, magari da un aereo da ricognizione. In questo caso e bene lanciare la boetta durante il giorno in prossimità della vostra zattera o barca in avaria. I fuochi a mano invece si usano al posto delle boette per segnalare la vostra posizione di notte quando avvistate una barca od un aereo. I razzi a paracadute invece devono essere lanciati per farvi localizzare quando una nave od aereo è molto distante dalla vostra posizione, tanto da non poter avvistare un fuoco od una boetta fumogena.

Dato che il razzo si alza sulla linea dell’orizzonte anche per parecchie decine di metri e poi, grazie al paracadute, rimane in aria per alcuni minuti sarà molto più semplice  scorgerlo anche da parte di un osservatore distratto che non controlla attentamente la linea dell’orizzonte in mare. E’ sempre bene ricordare che quando si usano i razzi od i fuochi è senz’altro meglio dotarsi di un robusto guanto per evitare delle facili ustioni.

Se i razzi di segnalazione sono molto utili, ma la cosa che pochi sanno veramente fare è come utilizzarli. Infatti a causa della loro intrinseca pericolosità è assai difficile poter effettuare delle prove.

Inoltre nessuna scuola velica addestra i propri allievi all’utilizzo dei razzi di segnalazione, dato che l’utilizzo di questi , anche a scopo didattico, comporterebbe delle procedure di allarme, che non sempre possono essere concordate con le autorità competenti.

Del resto è sempre sconsigliabile utilizzare i razzi a terrà e magari durante le feste di capodanno, dato che questi artifici non sono da paragonare a quelli pirotecnici ed in alcuni casi, se mal utilizzati, hanno causato incendi molto pericolosi. Basta pensare che un razzo a paracadute ha una temperatura d’innesco superiore ai 300 gradi centigradi e quindi se cade al di fuori di una zona ricoperta d’acqua può incendiare qualsiasi cosa che potenzialmente è infiammabile.

Personalmente ho potuto provare a lanciare razzi a paracadute essendo stato un artificiere dell’esercito e quindi mi era consentito lanciare razzi per segnalare l’inizio e la fine della operazioni di poligono.  Sarebbe interessante, per le scuole vela, poter avere dei kit di razzi da esercitazione con potenze e cariche minori così da poter addestrare i ragazzi all’uso ma senza correre rischi; chissà che magari qualche produttore non possa in futuro pensare a questa soluzione.

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