Oyster 625, la nuova “gemma” dei Mari

di Redazione Commenta

Quando vidi per la prima volta l’Oyster 625 non mi suscitò grandi entusiasmi, soprattutto perché le nuove linee di carena riprendevano quei canoni moderni ed omologanti, ormai diventati di moda anche sulle barche a vela, quasi a voler imitare e copiare i modelli ultra innovativi a motore.

Certamente questo nuovo Oyster 625 ha un design che riprende i canoni già visti nei sui modelli precedenti migliorando al contempo il confort di bordo in navigazione e le prestazioni veliche grazie ad una scelta importante di modificare l’armo, scegliendo di l’impostazione classica dello sloop, con particolari rivolti alla facilità di conduzione.

Il progettista Rob Humphreys ha optato per questa impostazione così da poter avvantaggiare quei navigatori che girano il mondo in equipaggio ridotto è che necessariamente devono poter manovrare questo 18 metri come se si trovassero su un 40 piedi.

Il layout interno precede una grande cabina amatoriale a tutto baglio ed una deck house molto luminosa grazie alle ampie finistrature sulle murate ed agli oblò fissi sulla tuga. Sul ponte a poppa è stata ricavata un’ampia zona prendisole che può tranquillamente ospitare 2/3 persone.

Più avanti la doppia timoneria è sovrastata da due torrette multifunzionali dalle quali è possibile gestire tutte le manovre ed avere i dati di navigazione sotto controllo. Il pozzetto è molto ampio e riparato dalla tuga alta che contraddistingue questo tipo di scafo. A prua dell’albero il ponte è completamente sgombro da ostacoli così da facilitare le manovre in virata e per poter riporre il tender durante la navigazione.

L’Oyster 625 nonostante le sue 33 tonnellate può vantare una progressione sull’onda molto buona sia con venti deboli sia con venti medio forti ed mare formato. Contrariamente a molte barche di nuova generazione il cavallino rimane abbastanza ampio e il dritto di prua non è completamente verticale sull’acqua.

La motorizzazione è affidata ad un potente motore da 160 hp che può spingere la barca ad oltre 9 nodi di velocità grazie anche ad un elica a passo variabile che permette di sfruttare tutti i giri del motore. Forse questa barca non mi farà impazzire, ma sicuramente non si può dire che sia costruita male sia  per la qualità dei materiali impiegati sia per la cura delle rifiniture. Infondo non è quello ciò che è bello ma ciò che piace.

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