Elios e storie tese dei pannelli solari

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BARCA CON APNNELLO SOLARE

Produrre energia elettrica dal sole non è certo una scoperta recente ma sino ad ora installare dei pannelli fotovoltaici sulle barche non è stato semplice, né tanto meno conveniente. Paradossalmente anche sui mega yacht, da decine di milioni di euro, dove si può trovare ogni tipo di accessorio o gadget per il confort di bordo, di pannelli solari non se ne vedono molti e non certo per questione di costi.

I designer di barche non li amano perché sono “antiestetici” e di difficile collocazione a bordo, i cantieri non li offrono quasi mai tra gli optionals perché costosi e gli armatori non sanno che farsene di “energia pulita” e preferiscono risparmiare.

La categoria che invece utilizza i pannelli solari è quella dei navigatori transoceanici che, magari anche con piccoli gusci, sono capaci di macinare anche 6.000 miglia all’anno e non possono farne a meno dell’energia di Elios. Ci sono svariati modelli  di pannelli fotovoltaici senza vetro, progettati e costruiti per l’utilizzo sulle imbarcazioni: robusti, leggeri e resistenti all’ambiente marino.

In alcuni casi l’esclusiva tecnologia costruttiva prevede  l’utilizzo , per alcuni modelli, di 40 celle di silicio policristallino anziché 36 rendendoli adatti per l’installazione direttamente sulla coperta della barca senza temere le vibrazioni e l’effetto negativo delle elevate temperature. I moduli possono essere curvati fino ad una freccia massima del 3% e, se montati su una superficie rigida, sono calpestabili e quindi di facile installazione sul ponte della nostra barca.

Nel caso di posizionamento su roll-bar o supporti specifici è meglio optare per un supporto posteriore (backplate) in acciaio inossidabile di prima qualità, con un cavo elettrico resistente all’acqua salata ed agli UV, il bordo del modulo deve essere protetto da una robusta guarnizione, mentre i fori per il fissaggio devono essere dotati di occhielli in acciaio inossidabile.

La corretta ubicazione dei pannelli varia da barca a barca, tuttavia è bene evitare quelle zone dove a certe andature i pannelli possono completamente essere in ombra od oscurati dalle vele. E’ molto importante pulire sempre la superficie delle celle esposte poiché la polvere e lo sporco ne diminuiscono la resa.

Collegare un pannello fotovoltaico all’impianto di bordo non è una cosa  difficile, soprattutto se si ha un po’ di manualità ed una discreta conoscenza di alcune nozioni di elettrotecnica. Praticamente è sufficiente seguire il seguente schema:

Pannello Solare  Regolatore di tensione   Fusibile da 5 A, a monte delle batteria di servizio  Batterie di Servizio  Batteria motore con a monte un diodo da 5°.

Per la scelta della potenza è importante capire l’utilizzo di destinazione dell’energia prodotta dai generatori solari. Nel caso pratico, se d’estate si vuole utilizzare il frigo durante tutto il giorno anche in navigazione e senza possibilità di sosta in porti, sarà sufficiente posizionare due pannelli da 50 W. In questo modo si produrranno mediamente 50/60 Ah ( Ampére ) al giorno che coprono il consumo del frigo e del pilota automatico e degli strumenti di bordo.

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