Idrogeno per yacht a vela: il progetto Darwin e Adriatica

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adriatica

Progetto Darwin, sponsorizzato da Enel: di cosa

si tratta? Di un viaggio a bordo di Adriatica, uno yacht a vela di circa 22 metri, seguendo la rotta del brigantino Beagle che circumnavigò il Sud America con a bordo Charles Darwin.

La ricerca di Enel ha contribuito al progetto dotando Adriatica di generatori per la produzione di energia rinnovabile. Questi hanno permesso un sensibile risparmio di combustibile fossile, normalmente utilizzato dai generatori diesel per le utenze di bordo.

Inoltre, è stato installato e testato un sistema sperimentale di accumulo energetico che produce idrogeno, lo immagazzina sotto forma di idruri e lo riutilizza in una cella a combustibile PEM, fornendo alimentazione a due delle utenze fondamentali per la navigazione (radar e luci di posizione) anche in condizioni di malfunzionamento del sistema elettrico standard di bordo.

Lo scopo del progetto era quello di studiare l’applicabilità di sistemi di produzione di energia rinnovabile accoppiati all’accumulo di idrogeno in una “postazione” isolata, in particolare su un’imbarcazione per le traversate oceaniche, dove i particolari requisiti in termini di sicurezza e volumi ridotti si abbinano alla presenza di un ambiente particolarmente “ostile” in termini di sbalzi termici, umidità, presenza di salmastro e forti sollecitazioni meccaniche.

L’intero progetto è informatizzato: il cuore del sistema di acquisizione dati è costituito da un Compact FieldPoint installato a poppa in un quadro a tenuta stagna per esigenze di spazio, mentre l’applicativo che girava su di un laptop in plancia è stato sviluppato utilizzando LabVIEW.
Per tutti i sei mesi di viaggio i dati sono stati ricevuti regolarmente in Italia, con la sola interruzione di pochi giorni dovuti ad una forte tempesta che ha imposto la temporanea rimozione dell’antenna per evitare danni strutturali.
Alla fine del viaggio Adriatica è rientrata in Italia e si è provveduto alla verifica delle condizioni del sistema, che si è rivelato perfettamente funzionante, sia dal punto di vista delle apparecchiature che dell’hardware e software di acquisizione dati.

I risultati ottenuti dalla sperimentazione sono di estrema utilità per valutare l’applicabilità di questo tipo di soluzioni che comunque necessitano di ulteriore sviluppo tecnologico dal punto di vista dell’efficienza energetica, in condizioni ambientali estreme e con scarse o nulle possibilità di interventi manutentivi per lunghi periodi di tempo.

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