Occhio alla cambusa, il Botulino è in agguato!

di Redazione Commenta

E’ tipo di molti armatori di tenere a bordo una consistente cambusa, anche durante i periodi di inattività della barca, convinti che molti alimenti si possono conservare in eterno come le “dotazioni” di cibo che i sudditi lasciavano nelle tombe dei Faraoni Egizi per consentirgli di compiere il grande viaggio.

In alcuni casi si “dimenticano” delle scatolette di tonno o di carne anche per 3-4 anni in fondo a qualche vano senza mai considerare che il caldo potrebbe deteriorare il contenuto con un proliferare di germi e peggio ancora di batteri. Ce ne sono di vario tipo e natura e gli effetti che provocano possono avere conseguenze anche molto gravi.

Nei casi meno gravi l’assunzione di cibo avariato provoca dolori intestinali, vomito ed altri sintomi comuni. Quando la situazione è più grave i soggetti che ingeriscono cibo infettato possono accusare dissenteria acuta e nausea. Se poi molto sfortunatamente si viene a contatto con il Botulino, un tipico batterio che si sviluppa nel cibo deteriorato, le conseguenze possono essere anche mortali.

Gli incursori delle truppe scelte Rhodesiane, durante i loro duri allenamenti e test di sopravvivenza dovevano magiare la carne di un Babbuino morto da alcuni giorni, e per evitare il Botulino necessariamente dovevano cuocere la carne e mangiarla siano a quando era ancora calda dato che dopo il batterio si poteva manifestare e riprodurre nei tessuti putrefatti.

Le tossine prodotte dal batterio del Botulino sono molto aggressive e possono anche sopravvivere a sistemi di bollitura e sterilizzazione non corretti. Fate dunque attenzione allo scatolame gonfio, segno tipico della produzione di gas da decomposizione, o quando presenta segni evidenti di deterioramento.

Le tossine del Botulino possono resistere anche più di un giorno e provocano fortissimi dolori addominali, vomito, diarrea, appannamento della vista, secchezza delle fauci e pupille dilatate. Se si evidenziano questi sintomi e necessario immediatamente allertare  un centro di soccorso o raggiunge un ospedale dove sarà somministrato l’antidoto contro questo batterio. In caso contrario potrebbe anche sopraggiungere la morte per arresto cardiaco.

In ogni caso è sempre meglio gettare i cibi troppo vecchi o quelli acquistati da due o tre stagioni. Inoltre è bene a fine stagione pulire accuratamente tutta la barca con particolare cura alla cambusa od alle zone dove devono essere conservati i cibi, sia quelli freschi che quelli a lunga conservazione. Una passata di candeggina o lisoformio fanno miracoli ed eliminano la stragrande maggioranza dei batteri.

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