Scuola di Mascalzone Latino, se ne parla a Trieste

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Vela, divertimento e solidarietà sono i tre elementi essenziali che da sempre caratterizzano la Coppa d’Autunno. La vela si presenta come una vera e propria scuola grazie a personalità di spicco che fanno anche la gloria e il nome del Mascalzone Latino

Ne parla la Gazzetta dello Sport, uno dei pochi giornali sportivi che dedica spazio anche alla vela. La 47esima edizione della Barcolana di Trieste è basata su Vincenzo Onorato e Torben Grael, armatore napoletano il primo e icona della vela brasiliana e mondiale il secondo. Campioni in barca, ma pure nella vita. Così li presenta la Gazzetta che poi parla della mostra fotografica a latere della manifestazione:

E allora quale occasione migliore per presentare la mostra fotografica “Vela per la Vita: Il mare e la vela come riscatto per i giovani”? Una sequenza di scatti del fotoreporter Fabiano Avancini, da sempre particolarmente sensibile alle sofferenze e alle sfumature dei conflitti nel mondo, che ha immortalato gli allievi della “Scuola Vela Mascalzone Latino”, fondata a Napoli proprio da Vincenzo Onorato, e da quelli del Projecto Grael voluta a Rio de Janeiro dal fuoriclasse carioca Torben Grael.

Nonché della scuola di vela:

750 MSCALZONI — Due scuole di mare e di vita per ragazzi disagiati che attraverso lo sport possono mirare al riscatto sociale. Sono oltre 750 in 8 anni, i ragazzi tra i 6 e i 18 anni che hanno frequentato i corsi della “Scuola di Mascalzone Latino”. “Ed è per me sempre interessante e curioso ricordare che l’idea dell’importante progetto della Scuola Vela sia nato proprio comprendendo che la zona di Trieste fosse una fucina di campioni, mentre Napoli no – ricorda Vincenzo Onorato -. Mi sono reso conto che la vela nel capoluogo del Friuli la insegnano a tutti, mentre a Napoli è ancora un fenomeno di circolo, d’élite. Il nostro obiettivo, invece, è che questa disciplina possa essere praticata dai giovani senza discriminazione di censo, soprattutto da quelli che vivono una situazione di maggior disagio sociale. Attraverso il mare vogliamo allontanare i ragazzi dalla strada e trasformarli in campioni di vela. Per questo abbiamo realizzato una scuola alla portata di tutti”.

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