Il Ministro Scajola al 49° Salone di Genova, tra proclami e polemiche

di Redazione Commenta

salone_genova_aereaVisita ufficiale del Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola al 49° Salone Nautico Internazionale di Genova. Una presenza importante tanto che, dopo aver visitato la fiera nautica tra le più importanti del mondo, Scajola ha espresso che è volontà del governo aiutare le aziende che rinnovano i macchinari in termini di vantaggi fiscali, dando una spinta al settore nautico in un momento in cui si sta uscendo dalla crisi, a detta dello stesso Scajola. Il settore nautico in Italia ha un giro d’affari di più di 6 miliardi di Euro l’anno, e il nostro Paese è al quinto posto per volume d’affari nel mondo.

Di seguito le parole riportate dall’AGI:

Noi dobbiamo trovare il modo, e lo stiamo studiando, per far sì che le agevolazioni che diamo all’industria per il rinnovo dei macchinari possano essere estese anche al settore della nautica, per gli stampi, per i macchinari di costruzione e per le imbarcazioni.

Positivi quindi i propositi del governo per il settore nautico, e positive le intenzioni dello stesso Ministro che, qualche giorno fa invece, al convegno di Confindustria a Genova, aveva criticato le scelte del governo della Regione Liguria in materia di nucleare. Regione che assieme al Piemonte, Emilia Romagna e Toscana ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la decisione del governo di stabilire senza alcuna intesa con gli enti locali la localizzazione dei siti dove si dovranno costruire le centrali nucleari.

Le violazioni da parte del governo, che vorrebbe imporre la sua volontà senza alcuna ingerenza, sono palesi, poiché essendo l’energia materia concorrente, coinvolge di diritto le regioni, anche perché negli anni ognuna ha sviluppato dei propri piani energetici, investendo in tecnologie e conducendo linee di sviluppo energetico sostenibile, ad esempio, che sono del tutto incompatibili con l’attuale progetto del nucleare in Italia.

Le centrali che si intende costruire, tra l’altro, sono di terza generazione, a differenza di quelle di quarta la cui tecnologia è stata sviluppata proprio dall’Università di Genova e per cui il CODACONS ha chiesto chiarimenti al governo e l’intervento dell’Antitrust in merito alla situazione.

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