Cucinare in barca, fantasie da chef

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La Cucina della barca

Molti pensano che cucinare in barca sia una cosa facile e divertente, altri pensano che sia una cosa impossibile e c’è poi chi, come il Prof. Marino Malissano esimio nutrizionista, vi “terrorizza” affermando:

Cucinare in barca non è un’impresa facile scordatevi le comodità di casa, perchè non è possibile preparare piatti sofisticati od elaborati dati gli spazi ristretti, con un frigo piccolo e la mancanza di luoghi idonei dove conservare la cambusa ed i cibi freschi.

Nella realtà, come sempre, la verità sta nel mezzo e per esperienza diretta, anche in navigazioni oceaniche, posso garantire che su ogni barca è possibile preparare piatti gustosi, succulenti da fare invidia a molti Chef de Rang. Al massimo è il servizio che lascia a desiderare visto che nella stragrande maggioranza delle barche non vi sono piatti di porcellana, calici di Boemia e posate d’argento.

Se poi, come mi è capitato di recente, navigate su yacht di grande stazza  dotati di cucine spaziose e con ogni confort ed elettrodomestico ( frigo congelatore,  forno a microonde,  lavastoviglie, forno a gas, ecc.) preparare manicaretti diventa anche un divertimento, sempre che siate amante dell’arte di Veronelli o Cracco.

Per prima cosa consiglio di organizzare la cambusa in modo intelligente comprando solo quello che serve per il tempo della crociera e soprattutto non lasciare che i membri dell’equipaggio eccedano nella tentazione di acquistare quei non “alimenti” ( patatine, salatini, dolciumi, vino, superalcolici ecc.) che di solito evitano durante l’anno. Al contrario è importante conoscere i gusti ed eventuali intolleranze alimentari di ogni persona imbarcata, così da escludere le portate che questi non possono mangiare.

Buona norma è stilare un menù giornaliero di massima che farà da riferimento e guida per la spesa vera e propria facendo attenzione di prevedere il consumo degli alimenti deperibili come: carne, verdure, affettati freschi, ecc., nei primi giorni della navigazione, soprattutto se non sono previste soste nei porti, dove fare rifornimento.

Una volta riempiti i carrelli della spesa e rientrarti a bordo, è fondamentale per il cambusiere  stivare i cibi. Tale operazione deve essere eseguita in modo quasi maniacale affinché non vengano riposti alimenti in luoghi non adatti. Le bottiglie devono essere poste sotto il paiolato dato che pesano  e potrebbero alterare l’equilibrio della barca, i prodotti da forno vanno insieme a pasta e riso. Le verdure possono essere tenute fuori dal frigo ma in luoghi areati e non a contatto con fonti di calore. In frigo è opportuno mettere solo cibi altamente deperibili e qualche bottiglia avendo cura di non sovraccaricare lo stesso al fine di non compromettere la corretta refrigerazione e conservazione.

Una volta completata la cambusa si può iniziare la preparazione dei piatti veri e propri, dove fantasia e semplicità sono le doti del cambusiere più apprezzate. In generale utilizzo molto la pentola a pressione che accelera la cottura e permette di cucinare: arrosti, risotti, pasta, verdure ecc. in metà tempo e con un notevole risparmio di gas ( il butano contenuto nelle bombole ha un potere calorifico nettamente inferiore al comune metano domestico ndr).

Detto ciò sta a voi imparare l’arte della cucina a bordo, con pazienza e fantasia scoprirete pian piano che il tutto non è poi cosi difficile, basta solo applicarsi. Quest’anno, per esempio, ho sbalordito il mio equipaggio preparando a mezzanotte, durante la traversata dalla Sardegna alle Baleari, un risotto allo champagne e fragole, semplice delicato ma molto gustoso e soprattutto apprezzato tanto da richiedere un bis!

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