Konigin II, la “Fiamma Nera” che fu di Mussolini

di Redazione 4

konigin-IIUna storia interessante quella della Konigin II, una yawl tipica olandese varata dai cantieri tedeschi Abeking & Rasmussen nel 1912 che si distinguevano per le loro realizzazioni eleganti e lussuose.

Konigin II deve la sua notorietà non tanto alle sue qualità stilistiche o nautiche, ma a Benito Mussolini che la usava per i suoi incontri con Claretta Petacci, dopo essere stata ribattezzata “Fiamma Nera” dal suo proprietario – il gerarca fascista Alessandro Parisi Nobile – certamente in tema con le idee monocromatiche del dittatore.

Konigin II, terminato il regime fascista, fu affondata dal proprio armatore nelle acque del Golfo del Tigullio – a Rapallo –  per farla sfuggire ai tedeschi, quando il conte Sereni nel dopoguerra la recuperò per restaurarla, ribattezzandola meno genialmente “Serenella”. Nel ’56 fu del Principe Cremisi col nome di “Estrela de Guaruja” – stella di Guaruja, una città del Brasile – mentre la sua storia più recente la vede nelle vesti di nave-scuola del Circolo della Vela di Roma, ormeggiata a Fiumicino.

A gennaio del 2002 Konigin II viene avviata al restauro da un cantiere viareggino, sotto la direzione del project manager Maurizio Di Blas e dell’architetto Massimo Paperini, titolare dell’omonimo studio Duck Design, il quale partendo dallo svuotamento della barca per ripristinarne la compartimentazione ha avviato un accurato lavoro di restauro partendo dai disegni originali del cantiere tedesco.

Konigin II è uno yawl di 23,70 metri, per una dislocamento di oltre 40 tonnellate, con fasciature in mogano e teak. Presenta una poppa slanciata, mentre la prua è arrotondata con alberi e bompresso in pitch pine. Per il restauro, riguardo gli arredi è stato utilizzato mogano Khaya con finitura lucida, arricchito da cornici e boiserie classiche, e alternando essenza naturale e superfici laccate in bianco. In tema con il gusto dell’epoca è la scelta dei tessuti per il rivestimento dei divani della dinette e della cuccetta armatoriale, in pelle bordeaux capitonné come nella migliore tradizione per imbarcrazioni di un certo pregio in quegli anni. La disposizione degli ambienti riflette il layout originale, con la cabina dell’armatore a poppa, due cuccette per gli ospiti, una dinette, la cucina e due bagni.

Commenti (4)

  1. la ricordo come una delle piu belle barche specialmente per la carenafilante ed elegante tirata a terra sullo scalo del cantiere di anzionegli anni cinquanta esono grato ad internet di avermela fatta ritrovare come un vecchio amore. spero che venga restaurata come merita e vorrei tanto vederla sotto vela. ciao estrela.

  2. non capisco per quale motivo si parla solamente dell’architetto e del projet manager e non di chi realmente ci ha lavorato per quasi 3 anni mettendo a disposizione tutta la sua esperienza nel riportarla al suo antico splendore
    MAESTRO D’ASCIA FRANCO TASSI

    1. Ha proprio ragione, il maestro d’ascia è un mestiere antico e bellissimo, e nel caso di Fiamma Nera meritava di essere menzionato. Complimenti per questo gioiello nautico.

  3. Anche la “Fiamma nera” Konigin II di Mussolini tra il maxi sequestro della Guardia di Finanza di 28 milioni a Roma
    http://www.bellunopress.it/2016/02/01/75111/

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