Occhio all’ancora se la fili per “occhio”

di Redazione Commenta

Filare l'ancora
Abbiamo già parlato in precedenti post di come sia necessario fare molta attenzione quando si da fondo all’ancora e quali siano gli accorgimenti principali perche il nostro “ferro” abbia una buona tenuta.

Oggi invece voglio illustrarvi una manovra di emergenza che si deve effettuare quando si è alla fonda è il mare improvvisamente inizia a salire e disancorare diventa problematico se non pericoloso.

Il termine marinaresco di questa manovra è “filare per occhio” e significa lasciare scorrere tutta la catena dell’ancora finché non fuoriesce dall’occhio di cubia. In questo modo la barca è libera di riprendere il mare senza che vi sia l’ancora a trattenerla. Come illustravo poco sopra questa è un operazione di emergenza che si deve eseguire solo quando disancorare normalmente diventa impossibile e vi sono condizioni tali per cui la barca alla fonda rimane pericolosamente in balia dei marosi.

Quando poi le condizioni tornano propizie si ritorna sul luogo e si recupera l’ancora e la catena. Per poter filare per occhio è però necessario che il terminale della nostra, catena che è fissato nel gavone dell’ancora, sia facilmente accessibile e collegato a questa tramite una cima che all’occorrenza può essere tagliata con il coltello.  

Inoltre consiglio sempre quando si fila per occhio unire uno delle ultime maglie della catena ad un parabordo così quanto le condizioni proibitive saranno cessate il tutto sarà facilmente recuperabile.

Nella mia vita mi è capitato solo una volta di filare per occhio l’ancora e tutto il calumo e devo dire che adottando delle opportune accortezze anche il recupero non è stato assolutamente difficile.

Certamente è sempre meglio prevenire una situazione nelle quale si è costretti a filare tutta la catena dato che questo sistema comporta dei rischi e delle inutili perdite di tempo. Il mio consiglio è sempre quello di dare fondo in zone sicure e comunque essere sempre pronti in caso di emergenza a togliersi di mezzo nel più breve tempo possibile. Di notte alla fonda io ho l’abitudine di svegliarmi ogni due ore per controllare se il vento aumenta e se l’ancora tiene bene.

Sulla barche moderne poi ci sono dei sistemi, che collegati al GPS, vi avvertono se la barca all’ancora si muove rispetto al punto impostato. Io però anche quanto imposto questo tipo di allarme tengo sempre un occhio vigile.

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