Amerigo Vespucci, la nave scuola dell’eccellenza

di Redazione 3

amerigo vespucci

A vederla navigare impressiona per le sue dimensioni e per la bellezza delle sue vele, ma nella realtà l’Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare Italiana, è qualcosa di più di un veliero storico: è la scuola dell’eccellenza.

Nei decenni la Marina Militare Italiana ha sempre avuto un ruolo di primo piano nel sistema difensivo della nostra penisola, non fosse altro perché siamo per due terzi circondati dal mare.

I nostri cadetti, usciti dall’accademia di Livorno, possono vantare una preparazione e delle capacità tecniche di primissimo livello, che li rendono tra i migliori ufficiali di marina al mondo e questo grazie al fatto che, buona parte della loro formazione, è fatta a bordo della Vespucci.

Ogni anno i cadetti e gli allievi ufficiali, che non hanno ancora conseguito una nomina o il comando effettivo di una unità della marina, vengono imbarcati sulla Vespucci per addestramento attraverso le cosiddette: “Campagne Addestrative”. Queste crociere d’istruzione, effettuate già 71 volte, avvengono con itinerari diversi; in particolare questa nave scuola si è recata in Nord Europa 37 volte, 20 in Mediterraneo, 4 in Atlantico Orientale, 7 in Nord America, 1 in Sud America e 1 circumnavigando il Globo.

Oltre all’addestramento fisico e psichico, lo scopo principale di queste attività è quello di abituare, il futuro ufficiale di marina, a vivere, comandare e coordinare un vero equipaggio. Infatti la complessità della gestione e delle manovre, effettuate rigorosamente tutte a mano dall’equipaggio, di un veliero come la Vespucci,  crea le condizioni ideali per la formazione didattica e metodologica del comandante di una unità della Marina Militare.

La storia della Vespucci risale all’inizio degli anni trenta quando l’ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del genio navale,  realizzò il progetto sul modello dell’ultima nave ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, “Il Monarca”. Interamente costruita ai cantieri di Castellammare di Stabia (Napoli) nel 1930 fu varata il 22 febbraio 1931 e nello stesso anno, nel porto di Genova, l’unità ricevette la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito.

La Vespucci è un veliero che mantiene inalterate tutte le tradizioni più antiche della Marina Militare e allo stesso tempo rispetta i canoni costruttivi del progetto, nonostante siano stati installati moderni dispositivi di navigazione e comunicazione. Le vele, ad esempio, sono ancora realizzate con la tela olona usata siano alla metà del XIX secolo,  mentre le cime sono tutte ancora di canapa vegetale.

A bordo ogni ordine viene impartito dal nostromo, su ordine del comandante, che con il fischietto indicata le modalità di manovra o le mani di terzaroli da prendere. Anche l’imbarco e lo sbarco di un Ufficiale avviene secondo tradizione con gli onori al barcarizzo a seconda del grado dell’ospite. Il più alto è riservato, ovviamente, al Presidente della Repubblica capo supremo di tutte le forze armate italiane.

Oltre a scopi puramente addestrativi, l’Amerigo Vespucci è stata adibita, in particolare nell’ultimo decennio, quale ambasciatore sul mare dell’arte, della cultura e dell’ingegneria italiana, sostando in molti dei più importanti porti del mondo, in coincidenza di particolari manifestazioni legate al mondo velico come: la 31 ° Americanìs Cup svolta ad Auckland (Nuova Zelanda) nell’ottobre 2002, o in Inghilterra a Portsmouth nel 2005, per la commemorazione della battaglia di Trafalgar dove ebbe un ruolo da protagonista.

Commenti (3)

  1. questa barca è bellisima e un mio compagno di classe c’ è stato

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