Barche a vela per diversamente abili, i progetti ci sono, il mercato no!

di Redazione Commenta

Ferrari Yacht design HD

Si parla sempre più spesso di vela per persone diversamente abili e qualche iniziativa da parte di alcune associazioni e scuole veliche pare essere a buon punto.

Purtroppo però il mercato della nautica da diporto, soprattutto in Italia, non è molto sensibile al tema anzi pare proprio sordo nonostante oggi le possibilità tecniche ed i materiali moderni, possano facilitare la costruzione di barche adatte anche ad ospitare persone con problemi fisici.

Alcuni progettisti e yacht designer hanno già progettato esempi di barche a vela studiate appositamente per persone paraplegiche che volendo potrebbero essere costruite senza molti problemi dai cantieri.

Non esiste infatti al mondo un luogo con più barriere architettoniche di una barca a vela. Pulpiti, battagliole, scale anguste per scendere sottocoperta, scotte e carrelli , tutte cose che per un portatore di handicap diventano barriere assolute.

Nella realtà a guardare bene i nuovi progetti, le cosidette barche esay sailing,  con alcune semplici modifiche potrebbero essere già adattate ad ospitare una persona diversamente abile.

Persone come l’architetto Maurizio Radaelli si pongono come obbiettivo primario quello di studiare progetti che rendano più facile  ed agevole la navigazione a vela, anche per quelle persone con varie tipologie di disabilita.

Nei loro progetti, che possono essere visionati sui siti internet personali, nota soprattutto la volontà di rendere più ampi gli spazi di manovra ed i corridoi vengono dimensionati in modo adeguato così come i dislivelli da un piano all’altro sono stati eliminati.

Tutto ciò viene progettato nell’ottica che tali accorgimenti possano essere considerati validi anche da persone che non sono necessariamente disabili,  ma che desiderano una barca comoda e facile da condurre.

Radaelli sceglie come tipologia classica di barca un catamarano in quanto già in origine risponde ad esigenze tecniche di funzionalità ed ha indubbi vantaggi e pregi.  In primo luogo i multiscafi sono scafi che sbandano poco, il rollio è scarso e gli spazi sono già molto ampi e confortevoli sia a prua che a poppa.

Nella relatà già esiste un catamarano predisposto per accogliere un disabile, ma si tratta di una modifica di un catamarano di serie voluto da un armatore privato.

Quello che propone l’architetto milanese è una cosa diversa: realizzare barche di serie che abbiano la possibilità, senza modifiche, di accogliere persone diversamente abili,così che chiunque possa acquistare o magari solo noleggiare una barca adatta alla sua disabilita o meglio, diversa abilità.

Mi auguro di vedere presto, magari già nei prossimi saloni nautici, barche che siano costruite per poter ospitare tutti gli amanti del mare e della vela, senza distinzione di capacità o diversità, poiché ciò che conta  è solo l’abilità ed il “manico” di chi sta al timone.

L’immagini in testata è di proprietà di Paolo Ferrari, per maggiori informazioni visitate il sito:
http://www.ferrariarchitetti.com

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