Benetti Sail 43, una barca d’altri tempi

di Redazione Commenta

Bentti Sail 43

Il cantiere di Viareggio Benetti nella sua gamma offre alcune particolari opzioni per gli amanti delle barca One-off, cioè quegli scafi costruiti su richiesta dei futuri armatori e con caratteristiche uniche nel suo genere.

In particolare il brand  Benetti Sail propone la costruzione di scafi interamente realizzati in alluminio e personalizzabili su disegni e piani costruttivi realizzati appositamente per chi desidera possedere una barca esclusiva oltre che unica.

Di recenti ho avuto la fortuna di vedere ed ispezionare un Benetti Sail 43 armato a Cutter, le cui linee progettuali richiamano lo stile degli Swan realizzati da Sparkam&Stephens per conto del cantiere Nautor.

Tuga bassa, ponte libero tutto rifinito in teak, pozzetto lungo e stretto ben protetto da alti paramare che fungono anche da comodi schienali per gli ospiti. Il profilo di prua molto slanciato con un cavallino accentuato ed una poppa rastremata riprendono i canoni costruttivi della fine gli anni settanta, quando era importante par navigare la barca piuttosto che avere due cabine doppie a poppa.

Lo scafo tondo ed il ponte sono realizzati in fogli alluminio saldati da 8 millimetri di spessore così da rendere tutta lo struttura molto solida ed al tempo stesso leggera. La rifinitura sia dello scafo che del ponte, dove non vi è il teak, è realizzare mediante un rivestimento di resina epossidica così che a prima vista non si può notare la differenza di uno scafo costruito in vetroresina.

Questo particolare la dice lunga sulla raffinatezza del progetto e la minuziosità e cura dei particolari in fase di costruzione da parte del cantiere. Altro particolare sorprendete sono le doghe di teak impiegate per la rifiniture del ponte e del pozzetto. Nonostante la barca abbia già quasi 30 anni di vita il legno è ancora in ottimo stato e la sua altezza media supera i 14 mm.

Cosa più unica che rara è la provenienza del teak tagliato molto probabilmente da piante coltivate in Borneo od a Sumatra. Se si considera che questo legno impiega oltre 40 anni per essere commercializzato potete ben capire il valore della rifinitura.

Scendono sottocoperta le sorprese non mancano. Il quadrato è realizzato con legni di ciliegio massello la cui solidità e comprovata dagli anni e dall’usura intensa della barca, che però non a scalfito la bellezza degli arredi.

A prua vi è la cabina amatoriale doppia e dotata di un bagno con doccia. A poppa è stata ricavata una seconda cabina con due letti separati. Molto ingegno sa è la possibilità di realizzare un terzo doppio ribaltando un pannello posto nella paratia che separa la dinette dal bagno di prua.

L’albero non passante anziché essere sorretto da un ingombrante contro sostegno è posto sopra una struttura ad arco che va a congiungersi con il madiere centrale e diventa parte integrante della struttura portante dello scafo, sulla quale vengono posti anche gli attacchi delle lande.

Certamente una barca molto bella, unica e dalla caratteristiche costruttive fuori dal comune, che la rendono di gran pregio nonostante gli anni e la vetustà.

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