Biondina Nera scuffia e rompe l’albero

di Redazione 1

Biondina Nera scuffia durante la navigazione notturna, rompe l’albero e dice praticamente addio ai sogni di gloria. I due skipper alla guida del piccolo catamarano a vela stanno comunque bene.

Matteo Miceli e Tullio Picciolini hanno comunicato le loro difficoltà allo staff di sicurezza, mettendosi in comunicazione attraverso il telefono satellitare.

Un brutto incidente capitato proprio in mezzo all’Oceano Atlantico, dove le raffiche di vento sono fortissime. una di queste, con ogni probabilità, ha messo in seria difficoltà tutta la struttura della barca, riuscendo persino a piegare l’albero, con la conseguenza di capovolgere la loro imbarcazione. I due skipper, tuttavia, non si sono persi d’animo ed hanno cercato di raddrizzare il loro catamarano.

Purtroppo non ci sono riusciti perchè, proprio in quella zona, imperversava una burrasca, con un vento che soffiava ad oltre 30 nodi, con onde molto alte. Matteo e Tullio si sono ritrovati con la loro barca inclinata di 180°, senza potere far nulla per rimediare alla situazione precaria.

I due skipper non si sono scoraggiati e hanno ritentato di raddrizzare la barca alle prime luci dell’alba che, come saprete, in pieno Oceano Atlantico avviene intorno alle ore 11,00 del mattino. Nonostante gli sforzi profusi, i due non ci sono riusciti, per il semplice fatto che l’albero rotto trattiene la vela sott’acqua e la forza del mare non consente di effettuare alcuna manovra.

Peccato per il loro tentativo di record di traversata atlantica, visto che Biondina Nera era in vantaggio di 90 miglia. Il progetto di recupero di Matteo e Tullio era quello di raddrizzare il catamarano, sostituire la vela con una ridotta, di emergenza, e tentare di raggiungere a bassa velocità la costa, Guyiana o Suriname che fosse.

Ciò che importa, comunque, è che i soccorsi sono stati allertati e dovrebbero arrivare a soccorrere i due naufraghi nel giro di 6 o 7 ore al massimo. gli skipper, com’è ovvio che sia, sono molto provati dalla fatica ma stanno abbastanza bene.

Lo sforzo fisico espresso è stato notevole, nei tentativi di raddrizzare l’imbarcazione, ma il loro stato d’animo, da buoni velisti, è rimasto sereno nonostante tutte le avversità.

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