Cantieri navali a rischio, tra chi sciopera e chi chiude

di Redazione Commenta

Vorremmo raccontarvi il Bel Paese degli yacht ormeggiati a Portofino e le barche a gonfie vele che si riflettono in un mare cristallino. alla luce dei fatti la nautica italiana sta vivendo uno dei periodi più scuri della sua storia. Tra i crack finanziari dei cantieri navali di Pesaro, della Ibs di Porto rotondo; le chiusure annunciate di Gropparello e San Giovanni in Marignano, le maestranze dei cantieri nautici sono i primi a vivere sulla loro pelle un economia che stenta a riprendersi. Questa la situazione dei cantieri nautici italiani.

I lavoratori dell’Italfraft di Gaeta, dopo un mese di proteste asserragliati sul tetti dell’azienda, hanno ottenuto un accordo che prevedealla riassunzione dei 46 operai e al non procedere della mobilità per prossimi due anni. Continuano invece gli scioperi a singhiozzo degli operai del cantiere nautico di Gropparello per scongiurare la chiusura – annunciata a fine anno – del sito produttivo di Atlantis, divisione open del Gruppo Azimut | Benetti. il prossimo 5 dicembre ci sarà un incontro tra l’azienda e le organizzazioni sindacali.

E’ terminato il braccio di ferro tra i lavoratori del cantiere navale Nca di Marina di Carrara che avevano “preso in ostaggio” il  traghetto Messina delle Ferrovie. Da diversi giorni gli operai sono tornati a lavoro per consertire il varo avvenuto il 7 novembre scorso. Continua invece l’incerta trattativa degli ex cantieri Baglietto di Varazze. Nell’ultima assemblea, i lavoratori hanno sollecitato tempi rapidi per la risoluzione tra il liquidatore uscente Federico Galantini e l’azionista di Riferimento per Azimut Paolo Vitelli, potenziale acquirente dei cantieri.

Meno traumatica ma pur sempre preoccupante la decisione da parte del Gruppo Ferretti di rescindere i contratti di locazione dei cantieri di San Giovanni in Marignano e a Forlì. L’azienda ha rassicurato che manterrà il livello occupazionale, quindi tutto dovrebbe concludersi con un trasferimento di una settantina di operai di San Giovanni e Cattolica a Mondolfo, nelle Marche con equo indennizzo.

 

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