Canzoni sul mare: i marinai di De Gregori e Dalla [VIDEO-TESTO]

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Ma come fanno i marinai“: il sodalizio artistico tra Francesco De Gregori e Lucio Dalla ha sfornato più di una canzone che si lega in maniera profonda al mare. I due big della musica italiana, riuniti da poco per il Work in Progress Tour 2010 che giunge a distanza di 30 anni dal progetto congiunto “Banana Republic“, hanno sempre interpretato – con musiche e testi – il contesto marino in maniera sorprendente, al punto da coglierne sfaccettature raffinate e trasmettere emozioni da vendere. Il mare come un rifugio, un nascondiglio, un compagno di viaggio, un mostro, uno spettacolo, un pericolo, un amico. Il mare che dà da vivere ma che può anche portare alla morte. Il mare capace di garantire un lavoro, di determinare una professione. Quella del marinaio, legato a doppio filo all’imbarcazione e al mare, che sono parte integrante della vita stessa di un marinaio, il cui compito è quello di governare, manutentare, provvedere alla cambusa della nave. Il mare che a un tempo affascina e fa paura. Fa ridere e piangere.  Dà da mangiare e toglie appetito. Quel mare che è sacrificio evidente e che – per quanto unico – val pure più di un sacrificio. Fine anni ’70: Dalla e De Gregori sono a pranzo insieme e dopo il caffè cominciano a suonare.

Una nota, una parola, un’intonazione, un ritornello. Nasce in questa maniera “Ma come fanno i marinai“. Canzone intrisa di amarezza e capace di rendere evidente il senso di dolore e solitudine che ruota attorno alla figura di un marinaio: “Intorno al mondo senza amore, come un pacco postale, senza nessuno che gli chiede come va“. Canzone carica di dignità, di riconoscenza, d’amore da chi il mare lo ha sempre vissuto quale fonte di ispirazione artistica a chi ne è costretto spesso a sentire l’odore… “Ma come fanno i marinai, a fare a meno della gente, e rimanere veri uomini però“… Quello stesso odore che – quando sa di fatica, lavoro – ci mette un attimo a trasformarsi da profumo in puzzo.

MA COME FANNO I MARINAI, IL VIDEO

\”Ma come fanno i marinai\”

IL TESTO

Ma dove vanno i marinai
con le loro giubbe bianche
sempre in cerca di una rissa o di un bazar
Ma dove vanno i marinai
con le loro facce stanche
sempre in cerca di una bimba da baciar.
Ma cosa fanno i marinai
quando arrivano nel porto
vanno a prendersi l’amore dentro al bar
qualcuno è vivo per fortuna
qualcuno è morto
c’è una vedova da andare a visitar.
Ma come fanno i marinai
a riconoscersi sempre uguali sempre quelli
all’Equatore e al Polo Nord
ma come fanno i marinai
a baciarsi tra di loro
a rimanere veri uomini però.
Intorno al mondo senza amore
come un pacco postale
senza nessuno che gli chiede come va
col cuore appresso a una donna
una donna senza cuore
chissà se ci pensano ancora, chissà.
Ma dove vanno i marinai
mascalzoni imprudenti
con la vita nei calzoni
col destino in mezzo ai denti
sotto la luna puttana e il cielo che sorride
come fanno i marinai
con questa noia che li uccide
addormentati sopra un ponte
in fondo a malincuore
sognano un ritorno smaltiscono un liquore
affaticati dalla vita piena di zanzare
che cosa gliene frega
di trovarsi in mezzo al mare
a un mare che più passa il tempo
e più non sa di niente
su questa rotta inconcludente
da Genova a New York
ma come fanno i marinai
a fare a meno della gente
e rimanere veri uomini però.
Intorno al mondo senza amore
come un pacco postale
senza nessuno che gli chiede come va
col cuore appresso a una donna
una donna senza cuore
chissà se ci pensano ancora,
chissà.

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