Class 9.50
Il progetto del nuovo Classe 9.50 è stato affidato all’Architetto navale Sam Manuard e  la collaborazione  creatasi tra un gruppo di operatori del settore, che volevano formare una nuova categoria di barche per regate oceaniche. Il progetto si sviluppa anche seguendo il regolamento di stazza della classe velica  9.50, ispirato alle più note classe mini 6.5 e classe 40.

La classe 950, ideata e fondata in Francia dall’ impegno di Jan Marie Vidal, si è costituita ufficialmente attraverso la sua affiliazione alla Federazione Francese della vela il 23/02/2008 in seguito alla redazione e alla pubblicazione del suo regolamento di stazza, ha già ottenuto in Francia grande consenso, così che sono già molti i progetti varati da diversi costruttori, sia francesi che italiani.

Molti circoli velici si sono impegnati sin dal 2008 a creare un calendario di regate con classifica di classe 9.50, con l’obiettivo principale  di sviluppare questa categoria, che deriva da una concezione della nautica di avanguardia. 

Lo scopo principale delle regole di classe è quello di imporre restrizioni su determinate  caratteristiche costruttive e l’uso di materiali che porterebbero ad un aumento dei costi spropositato, penalizzando di fatto quei team che non dispongono di budget illimitati.

Molta attenzione è stata posta alle potenzialità commerciali delle barche appartenenti a questa classe, dato che ogni barca, oltre all’uso più propriamente sportivo, può essere sfruttata ed utilizzata per un uso più diportistico.

Il regolamento impone, per ogni unità prodotta, alcune particolarità che le conferiscono caratteristiche di abitabilità molto più simili a barche da diporto, rinnovando la vecchia concezione, tipica degli open 6,50 e  40 piedi, dove l’assetto esclusivamente sportivo prevaleva sulle potenzialità di sfruttamento per uso crocieristico.

Le particolarità interessanti, per questo mercato, si concretizzano nelle regole di stazza 950, che dispongono l’obbligo di realizzare un ampio spazio abitabile sottocoperta, con la presenza minima di quattro cuccette fisse, tavolo da carteggio, cucina e di prevedere su ogni unità la presenza di un locale toilette, tutte caratteristiche che consentono, in fase di produzione, con modifiche minime e di basso costo, di trasformare unità da regata in barche da crociera, conferendo così nuove opportunità di sviluppo anche nell’ambito del diporto.

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