Comet 375 st, un classico intramontabile

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Comet 375 st 1
Il Comet 375 è sempre stata una della mie barche preferite e pertanto mi è difficile essere completamente obbiettivo nell’esprimere un giudizio sulle qualità e caratteristiche. Questa barca venne realizzata dal cantiere Comar di Forli, all’inizio degli anni 80, per poi restare in produzione sino all’inizio degli anni novanta, dove una profonda crisi mino la solidità societaria decretando il fallimento della Comar, oggi rinata sotto altri proprietari in quel di Fiumicino.

Il progetto del 375 rappresentò il salto di qualità nella produzione di yacht a vela, dopo l’incredibile successo di vendita del Comet 910 che, all’epoca, stravinceva su ogni campo di regata. Con questo scafo la Comar entrava a far parte dell’elite della produzione nautica italiana, lasciando quel lembo e nomea di produttore di: buoni, ma piccoli gusci.

Oggi questo modello, che appartiene al passato recente, mantiene delle caratteristiche tecniche e qualitative, che lo rendono un protagonista del mercato dell’usato.

In particolare posso sintetizzare ciò che questo prodotto offre all’acquirente: un manufatto di chiara produzione industriale, costruito  in serie, ma con standard qualitativi elevati, rispetto alla produzione media dell’epoca.

L’esperienza che ho maturato su questo modello, con il quale tra l’altro ho sostenuto gli esami di abilitazione per la patente nautica, mi consente di affermare che il 375 st, con dotazioni originali, ma ancora efficienti, è un veliero molto equilibrato a tutte le andature, con un buon passo ed un agevole passaggio ed ingresso sull’onda, dotato di un’adeguata motorizzazione e che offre interni razionali e piacevoli, non privi di alcuni spunti di originalità e di classe.

Il piano velico di 80 mq con armo a Sloop in testa ed albero maggiorato e bulbo allungato è abbastanza emozionante, anche per chi predilige l’uso sportivo, ma senza essere estremo, potendo contare su una conduzione rilassante e non troppo impegnativa.

I primi modelli erano motorizzati con un Volvo Penta Turbo da 43 cv che rappresenta un ottimo compromesso tra la necessità di disporre di una potenza adeguata ad un medio dislocamento e quella di avere un propulsore leggero e silenzioso, anche se il surriscaldamento dovuto al mal funzionamento dello scambiatore di calore della turbina creò molti problemi.

La posizione molto avanzata, quasi centrale, del motore ha un vantaggio non trascurabile rispetto alla tradizionale posizione che vede il propulsore posto sotto il pagliolato del pozzetto o, peggio, stretto in una morsa di paratie sotto la scala d’accesso.

In primo luogo, grazie al piede S. Drive, l’elica si trova molto distante dalla pala del timone e non ne influenza negativamente le qualità evolutive, facilitando le manovre di ingresso al proprio posto d’ormeggio. Inoltre l’aver posto un peso così rilevante molto vicino al centro di gravità, influenza positivamente anche la stabilità della barca in quanto mantenere le estremità leggere riduce notevolmente il movimento di beccheggio ed aiuta a mantenere “asciutta” la coperta in situazioni di onda considerevole.

Per ultima, ma non certo trascurabile, è la comodità di poter intervenire con facilità su ogni organo del propulsore dato che questo è collocato sotto il tavolo da pranzo che lo contiene, una soluzione geniale, ma ormai abbandonata da quasi tutti i costruttori.

La coperta è correttamente attrezzata ed è fruibile per le necessità estive e pratica per la gestione delle manovre anche con angoli di sbandamento considerevoli. Sotto coperta la prima cosa che colpisce è la base del tavolo da pranzo di dimensioni inusitate. Molto belle anche le soluzioni di layout proposte, con due cabine a poppa o una singola e quella per il team.

Sostanzialmente una barca molto bella e solida, con linee d’acqua pregevoli e con un dislocamento medio-leggero per un 12 metri. L’unico vero difetto era costituito dall’asse del timone in due pezzi uniti, che alla prova si rivelò molto fragile tanto da essere sostituita su quasi tutti i modelli prodotti.

Uno scafo che continua a piacermi e come le belle donne più passa il tempo più affascina.

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