Comuffo, il cantiere più vecchio del mondo

di Redazione 1

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Esistono ancora barche costruite in legno secondo la tradizione dei maestri d’ascia di un tempo. Il cantiere Camuffo da oltre 500 anni mantiene viva questa tradizione, annoverando centina di scafi usciti dai suoi capannoni di Mestre.

Realizzare motoscafi o yacht con ordinate e madieri in legno massello è ancora oggi un’impresa di altri tempi, dove l’opera del maestro rimane ineguagliabile ed unica nel suo genere. Il fascino di una barca in legno è lo stesso di possedere una vera e propria opera d’arte, dato che ogni barca viene disegnata e realizzata su “misura” secondo le esigenze del futuro proprietario. 

Il processo produttivo prevede una prima fase dove vengono poste le ordinate ed i madieri sopra l’ossatura della chiglia, successivamente vengono poste le assi curvate a fuoco per completare la forma dello scafo. La seconda fase comprende la struttura degli interni, degli impianti ed apparati propulsivi ed in fine viene costruita la coperta e la tuga.

Alla fine viene utilizzata una tecnica per impermeabilizzare lo scafo con una mano di resina epossidica per isolare e saldare la struttura. Vedere all’opera le maestranze è veramente inusuale anche per chi come me da anni frequenta i cantieri navali.

Rispetto ai moderni yacht la raffinatezza dei materiali e l’unicità del lavoro rende queste barche uniche ed impareggiabili sia a livello di prestazioni nautiche che di possibilità di vivibilità. Il legno per sua natura è meno pesante di uno scafo in vetroresina a parità di qualità e lunghezza. Inoltre isola e smorza le vibrazioni dei motori riducendo notevolmente il rumore negli ambienti comuni e nelle cabine.

Ovviamente i lati negativi di queste opere d’arte della cantieristica derivano dagli elevati costi delle materie prime e dalle ore di lavoro di una manovalanza che per capacità e tecnica deve essere per forza altamente specializzata.

Se mediamente per costruire uno yacht con materiali moderni ci vogliono circa 2000 ore di lavoro per una squadra di 5 elementi, per varare un Camuffo ne occorrono almeno il doppio. Certo una volta in possesso di uno scafo simile vi accorgerete immediatamente delle differenze. Classe, eleganza degli interni e della sistemazione del layout non possono essere paragonati rispetto ai normali “plasticoni”.

Non è facile poter avere questi scafi, dato che esiste una lista d’attesa almeno di un paio d’anni, inoltre le linee d’acqua sono sempre più o meno identiche da sempre quindi l’armatore deve essere necessariamente un amante di questo tipo di barca.

Il motto del cantiere: “avere un Camuffo equivale a possedere uno Stradivari” , è certamente azzeccato, ma purtroppo sono pochi i fortunati che sono in grado di capiere ed apprezzare queste “sinfonie del mare”.

Commenti (1)

  1. veramente bel post

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