Dehler 60, lancia la sfida ai Maxi Yacht

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Dehler-60

Il nuovo Dehler 60, varato due anni or sono, nasceva da una idea precisa:

“ competere e vincere nelle regate di categoria e rivaleggiare sul mercato con i diretti concorrenti, quali X-yacht, Grand Soleil e Swan”,

come spiegava il presidente del cantiere tedesco Van den Berg, in un’intervista del 2009.

L’ambizione certo non manca al vulcanico presidente che già aveva messo a segno, tra i suoi trofei,  l’acquisizione del cantiere Belga Etap, così da far diventare la Dehler uno tra i primi produttori europei di barche a vela e da diporto.

La nuova ammiraglia si inserisce in un piano di rinnovamento e miglioramento della produzione cha ha come principale scopo la difficile coniugazione degli obbiettivi primari di: aumentare la qualità pur riducendo i costi.

I nuovi scafi sono disegnati dalla coppia Simonis & Voogd, che già avevano ottenuto ampi consensi dalla “critica” degli addetti ai lavori con i nuovi D34 e D 44, questo ultimo vincitore del premio Yacht of the year nel 2007.

Il nuovo 60 piedi si presenta con quello spirito tipico dei modelli fast racer di ultima generazione: poppa aperta, tuga non molto pronunciata e svasata verso le sezioni di prora, finestrature laterali che corrono lungo la tuga, oblò a filo della coperta e manovre correnti, tutte rinviate in pozzetto, che corrono in appositi tunnel sulla tuga.

Come nella tradizione dei racer moderni il baglio massimo è quasi completamente arretrato, mentre le linee di prua sono dritte strette così da favorire la lunghezza al galleggiamento. Le appendici idrodinamiche sono tutte ad elevato allungamento con la pala del timone e l’asse realizzati interamente in carbonio, mentre il bulbo è posto a ben 3.3 metri dalla linea di galleggiamento. L’albero frazionato della Nordic è realizzato, anch’esso, in composito di carbonio e viene fornito già di serie.

Il pozzetto è veramente ampio e può ospitare tranquillamente sulle sue sedute una decina di persone. La doppia timoneria è stata studiata appositamente per l’uso in regata così da facilitare la visibilità ed il controllo sulla barca dello skipper/timoniere.

Tutti i verricelli sono posti nei pressi del pozzetto, quelli delle drizze sulla tuga, quelli delle scotte sul para mare e quelli secondari sul ponte nei pressi delle ruote. Come su altre barche della stessa categoria manca il carrello del trasto della randa, sostituito da una torretta centrale, dove viene posto un grande bozzello ed il winch di riferimento per la regolazione della vela maestra.

Gli interni sono molto ben rifiniti e curati con legno di teak e sedute in alcantara. Il layout è il classico con tre cabine, due doppie a poppa e quella amatoriale a prua, ed una zona living centrale formata da un ampio divano a U ed una cucina ad L, che si sviluppa sulla sinistra. Molto bella e funzionale anche la zona carteggio, dove possono trovare posto tutti gli strumenti per la navigazione. 

 A mio parere una barca molto ben riuscita, che spero presto di provare in acqua o magari, in regata.

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