Diabolika vince la 6° edizione della “Giraglia de no’ altri”

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Diabolika

Dopo l’arrivo dell’ultima imbarcazione al traguardo di Riva di Traiano, si è conclusa la 6° edizione della regata Riva di Traiano-Giraglia-Riva di Traiano, simpaticamente ribattezzata la Giraglia de no’ altri, per distinguerla dalla più famosa Rolex Giraglia.

Questa difficile regata d’altura sul percorso di oltre 250 miglia non ha nulla da invidiare alla più blasonata regata franco –italica, dato che le condizioni meteo, anche in questo periodo, possono essere difficili nel Tirreno centrale, con bonacce che si alternano a repentini colpi di vento.

Secondo quanto riferito dal sito stesso del Circolo Riva di Traiano, organizzatore della manifestazione, la classifica overall in tempo compensato vede la vittoria di “Diabolika”, Maletto 36 di Stefano Pennacchini.

Al secondo posto è giunto il “Christina III”, J122 di Alessandro Brighenti, mentre sul terzo gradino del podio è salito “Scheggia”, il Sunfast 3200 di Nino Merola.

Il “Christina III” vince anche la classifica del primo raggruppamento, davanti rispettivamente a “Prospettica”, il Comet 41 S di Giacomo Gonzi ed a “Orion”, First 40.7 di Fabrizio Calvo, mentre “Diabolika” è prima anche nella classifica del 2° raggruppamento, davanti a “Scheggia” e “Albarossa” della scuola velica Granlasco.

La classifica della Giraglia X 2, la regata in equipaggio ridotto, vede la grande vittoria in overall di Ammuina, First 40.7 portato dalla coppia Carlo Scoppola e Federico Berardi, che conquista il Trofeo Audi Autocentri Balduina e il Trofeo Armando Bordoni, come primo in IRC (Roma-Giraglia per 2). Secondo nella Roma Giraglia Stella, Dufour 40 timonato da Stefano Cerretelli e Marco Cantini.

La regata in tempo assoluto ha visto primeggiare l’imbarcazione “Aki Sports Three”, l’Akilaria 40 dell’armatore Andrea Bonini, affidato per l’occasione ai comandi di Natale Marcallini, che ha tagliato per primo il traguardo, dopo essere stato protagonista di una bella ed entusiasmante rimonta sulla rotta di ritorno dalla Giraglia a Riva di Traiano.

Marcallini, al traverso dell’isola d’Elba, era secondo mentre in testa alla flotta c’era l’Este 40 di Matteo Miceli, impegnato a regalare con un equipaggio formato da ragazzi diversamente abili dell’associazione “Amici della Darsena Romana” di Civitavecchia.

Matteo, però, ha commesso l’errore di voler tenere il gennaker anche quando in poppa, cerano oltre venti di vento con raffiche fino a 25 nodi, così che una raffica a fatto letteralmente scoppiare l’assimetrico, costringendo lo skipper a rallentare la corsa e facendosi sorpassare  di Aki Sports Three, che ha mantenuto la testa della flotta fino al traguardo di Riva di Traiano, dove ha terminato la regata con soli dieci minuti di vantaggio su Miceli.

Un errore pagato a caro prezzo a dimostrazione che anche i big, in una regata lunga, possono sbagliare e compromettere la propria performance, ma si sa questo è il bello della vela e nulla è mai scontato sino al traguardo.

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