DSS, la deriva cambia volto

di Redazione Commenta

Dynamic Stability System

La definizione DSS è l’acronimo delle parole inglesi Dynamic Stability System, cioè l‘invenzione realizzata da due ingegneri: Hugh Welbourn e Gordon Kay. Dopo cinque lunghi anni di sperimentazione i due progettisti anglosassoni hanno realizzato un nuovo sistema di deriva che potrebbe rappresentare la più importante innovazione dell’ultimo decennio.

Questo nuovo sistema sostituisce di fatto le cosiddette Canting Keel, cioè le chiglie basculanti, aumentando la stabilità di una barca tramite un’appendice mobile che fuoriesce dalla murata dello scafo. 

Invece di avere una pinna di deriva da sbandare sopravento, la barca dotata del DSS utilizza un’ala ( foil) retrattile che genera stabilità e portanza dinamica sul lato sottovento  Questo sistema può funzionare sia su barca da regata ( l’ORC lo prevede nelle misurazioni di stazza) sia su barche da crociera di qualsiasi dimensione.

Questo nuovo sistema ha interessato ovviamente molti costruttori che in alcuni casi lo hanno adottato sulle loro barche. La Wally yacht è stato uno dei primi cantieri ad utilizzare il sistema DSS, sviluppando due nuovi progetti uno da 100 piedi e l’altro da 150 dotati entrambi del Dyinamic Stability System.

L’ala del DSS è contenuta in una scassa stagna posizionata orizzontalmente e trasversalmente sul fondo dello scafo, così da ridurre al massimo l’ingombro nel layout interno. In condizioni di vento debole o scarso l’ala viene lasciata nel suo alloggiamento, ma con l’aumentare della velocità della barca viene estratta sottovento.

L’apertura del foil avviene rigorosamente manualmente mediante sistemi a pistoni idraulici o cime e carrelli così da favorire una regolazione precisa e fine.

Una volta aperta completamente la deriva, la barca tende ad avere una spinta contraria permettendo allo scafo di raggiungere un minore angolo di sbandamento anche con maggiore velatura. Come tutti i sistemi che utilizzano foil la velocità della barca di bolina aumenta sensibilmente, tanto che in certe condizioni può raggiungere quella di un multiscafo.

In caso di urti con oggetti sommersi il foil è progettato per piegarsi all’indietro senza arrecare danni allo scafo, inoltre se il carico dovesse essere troppo elevato la stessa appendice è studiata per spezzarsi ed assorbire la forza d’urto. Un sistema innovativo e rivoluzionario anche se non è dato sapere quanto saranno i costi per utilizzarlo su barche da crociera di media fascia.

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