L’edizione rivoluzionaria dell’America’s Cup 2012

di Redazione Commenta

Sono stati presentati ufficialmente i percorsi che saranno il campo di regata della Louis Vuitton Cup (la selezione degli sfidanti) e della prossima America’s Cup (il match tra il vincitore della selezione degli sfidanti e il defender Oracle Racing), che si disputeranno a San Francisco nel 2013.

La prima rivoluzione era stata annunciata dallo stesso vincitore della 33esima Coppa America, Russell Coutts, che aveva annunciato, pochi mesi dopo la vittoria, i nuovi protagonisti della successiva America’s Cup: i catamarani ad ala rigida AC72. La scelta di Coutss non è legata ad una “cotta” per i multiscafi, certamente più spettacolari dei monoscafi e meglio rispondenti alle richieste del marketing sportivo moderno, sempre più affamato di velocità e adrenalina, ma semplicemente rispecchia la necessità di adottare imbarcazioni in grado di regatare con qualunque vento, anche con 2 nodi di intensità, senza incorrere in annullamenti delle gare o ritardi.

Per rendere la vela uno sport televisivo e facilmente comprensibile, anche da chi di vela non sa un tubo, Coutts, che è senza dubbio una persona intelligente, ha capito che l’unica cosa che il grande pubblico è in grado di afferrare sono i riscontri chilometrici e chi parte e arriva primo. Per accontentare la televisione, incassare i diritti per le dirette e convincere gli sponsor dell’evento e dei team a investire nella Coppa America, ha pensato di organizzare regate brevi e con percorsi particolari dove i passaggi di boa sono più frequenti e le barche restano sempre molto vicine pur andando su bordi diversi.

I 4 percorsi dell’America’s Cup, dunque, saranno particolarmente corti, con frequenti giri di boa e con lati di poppa e di bolina di breve durata. Ogni prova avrà una durata più o meno di mezz’ora, massimo 1 ora, durante la quale ci saranno una partenza e un arrivo con andatura al traverso o bolina larga e un minimo di 4 passaggi di boa, come nel percorso 1, o un massimo di 7, come nel percorso 4.

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