Ice Maker, la fabbrica del ghiaccio a bordo

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Ice maker

Lo devo ammettere, non riesco a bere una bevanda “calda” senza ghiaccio. Il magico cubetto in una bibita od anche solo in un bicchiere d’acqua, durante le afose giornate estive, riesce a darti quella frescura in più, che la sola permanenza in frigo non  può certo offrire. Se poi devi accompagnare un piatto di pesce con una ottima bottiglia magari di Funtanaliras, beh allora un secchiello porta vino, riempito con ghiaccio e sale, non può proprio mancare sulla mia tavola. Sarà una piccola mania, che deriva dai numerosi viaggi e soggiorni in USA dove il ghiaccio viene sempre aggiunto ad ogni bevanda sia analcolica che alcolica, ma non vi posso proprio rinunciare.

Normalmente la barche con cui navigo non hanno la possibilità di avere a bordo un ice maker per produrre cubetti a volontà, ma se ho la fortuna di avere un ingaggio su un grande yacht, dotato di tutti i confort compresa “la fabbrica del ghiaccio”, allora il lavoro e la mia cura per la “catena di montaggio” del freddo è totale.

Questo tipo di elettrodomestici funzionano come dei normalissimi refrigeratori che si caricano con acqua minerale naturale, mai gasata, e poi attraverso un meccanismo di riempimento di una normale vaschetta creano il cubetto di ghiaccio. I nuovi modelli sono capaci di “sfornare” anche un kg di ghiaccio in un’ora mentre quelli di vecchia generazione senza No Frost avevano tempi molto più lunghi.

Per fare funzionare bene l’ice maker bisogna rispettare alcune regole. In primo luogo è meglio caricare la macchina con acqua fredda in modo da facilitare l’abbassamento della temperatura, poi posizionare il termostato ad un livello medio così da dare il tempo tecnico al sistema di regolarsi in modo omogeneo, infine evitare di aprire la porta durante i primi venti minuti di lavoro dell’ice maker.

Dopo aver atteso il tempo tecnico sarete avvertiti, che il ghiaccio è pronto, dal classico rumore del tonfo del cubetto nel secchiello di raccolta, che assomiglia quasi al suono ad una mitragliatrice. Una volta terminato il primo ciclo di produzione la macchina continuerà a produrre cubetti sino a quando l’acqua è terminata.

Bisogna sempre avere attenzione al consumo di elettricità dato che l’apparecchio assorbe molta energia  e quindi è sempre necessario utilizzare, durante il suo funzionamento, la tensione prodotta dal gruppo elettrogeno.

Una volta avuta l’accortezza di rispettare queste semplici regole, non avrete nessun problema di mal funzionamento e potrete godervi tutto il ghiaccio di cui avrete voglia nelle vostre giornate di navigazione in mare od in rada. Personalmente posso rinunciare a quasi tutti i confort di bordo ma se c’è l’ice maker la mia crociera sarà sempre molto “ghiacciata”.

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