Ikarus, quando il politico è navigato

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Ikarus - D'AlemaPer molti sarebbe bello possedere una barca come l’Ikarus , visto  il costo,  ma vedere un leader di partito come Massimo D’Alema cimentarsi al timone di una regata come la “Roma X tutti” e vincere, mi riappacifica da tutte le illazioni che si sono fatte sul suo conto e sulla proprietà dello scafo.

Di questi tempi in cui la “casta” è investita, (o svestita a seconda dei casi ndr)  da scandali sessuali di ogni tipo, sapere che c’è un onorevole che ha come unico “vizio” il mare e la vela, beh non penso che sia poi tanto male.

La passione per le barche a vela è da sempre stata appannaggio di personaggi o capi di partito, da JFK al Re  di Spagna Juan Carlos di Borbone, passando per Mitterand ed arrivando al “nostrano” D’Alema, tutti hanno provato la sensazione di timonare sulla coperta della barca che amavano, forse e più di  ogni amante possibile, presunta o attribuita.

Ikarus è un 60 piedi di legno lamellare di mogano e carbonio, con armo frazionato e maggiorato per ospitare un albero in carbonio di 22 metri. Vi sono inoltre dettagli costruttivi in composito e mobili degli interni in Nomex. Le appendici idrodinamiche, di nuova generazione,prevedono un timone totalmente in carbonio ed una pinna in acciaio con siluro in piombo presso fuso.

Nell’aprile scorso per i suoi 60 anni di compleanno, Massimino ha voluto farsi un regalo fantastico partecipare ad una delle regate più prestigiose del circuito del mar Tirreno, che ogni anno vede impegnate numerose vele, alcune delle quali schierano al timone fior di professionisti.

Nei cinque giorni passati in mare per completare le 526 miglia della regata che partiva da Civitavecchia sino a Lipari e ritorno,  il Tirreno ha regalato, alle barche e ai suoi equipaggi, il meglio e il peggio di un mare capriccioso.

Così analizza il leader del PD:

Abbiamo avuto davvero di tutto, dalla bonaccia alla burrasca, per poi incontrare ancora un’ altra interminabile bonaccia. E’ stato certamente bello, ma difficile, soprattutto il finale con il vento che calava sempre più. Ma abbiamo superato quattro avversari, da Ventotene a qui».

La sua leggendaria reputazione, di uomo gelido e schivo, sembra sgretolarsi di colpo, quando mostra i segni che il mare ha lasciato sulla propria barca: a poppa un’ onda si è portata via mezzo metro di scafo, là dove c’ è la spiaggetta in cui, di solito, si ricovera il tender.

È arrivata un’ onda enorme di notte – continua Massimo- mentre eravamo nei pressi delle coste di Lipari. Ecco, ha sfondato la poppa. Un’ altra invece è salita in barca e ha allagato il pozzetto. Capisco perché 14 barche si sono ritirate….

Invece Ikarus barca da corsa per “famiglie”, con tanto di gadget come la lavatrice, ha vinto: seconda in tempo assoluto dopo “Vento di Sardegna”, mostro da corsa portato da Andrea Mura e Guido Maisto, due professionisti della vela, primi alla “Roma x tutti” per la terza volta.

Al di là delle simpatie politiche o meno, devo dire che questa volta D’Alema mi ha impressionato e quasi commosso, tanto da credere che in futuro potrà raggiungere più vittorie in regate, come velista,  che competizioni elettorali da politico ultra navigato.

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