Gli incidenti della vela rimasti nella storia

di Redazione 1

La vela può essere tante cose: un divertimento, una passione, uno sport amatoriale o di livello agonistico, un lavoro, un’impresa… Ma può anche trasformarsi in una tragedia. Infatti, come in ogni sport in cui si ha a che fare con la natura, la storia della vela conta diversi incidenti che hanno portato alla morte molti marinai e velisti.

Tre sono le catastrofi di questi ultimi 50 anni di cui ho sempre sentito parlare per la loro gravità e per la commozione delle testimonianze rilasciate.

La prima tragedia è quella della regata “Fastnet” nel 1979. Tale regata, che tutt’ora viene disputata, parte al largo del porto di Cowes sull’isola di Wight, raggiunge lo scoglio di Fastnet in Irlanda e, una volta girato attorno ad esso, si dirige verso Plymouth. La prima edizione di questa regata fu nel 1925.

Nella notte tra il 14 e il 15 agosto del 1979, nei mari irlandesi si abbatte un vento di 130 chilometri orari, ovvero di 70 nodi, con onde alte più di 12 metri. Molti regatanti non erano professionisti e le barche più piccole da diporto ebbero la sorte peggiore. La stima dei danni riportò la scomparsa di venti imbarcazioni e la morte di 19 velisti.

La seconda tragedia invece ci porta nell’emisfero sud, in Australia, durante la famosa “Sydney to Hobart”, edizione del 1998, edizione che venne tristemente rinominata “Fastnet del Sud”: vento a 80 nodi, 115 imbarcazioni di cui 50 ritirate, 60 uomini salvati e 6 morti. Il vincitore della nefasta regata Larry Ellison, attuale patron del team Oracle, disse in seguito:

“Gli organizzatori hanno voluto far partire la gara nonostante fossero a conoscenza delle impossibili condizioni atmosferiche e dei rischi che imbarcazioni ed equipaggi avrebbero corso. Mai più prenderò parte a questa regata, nè ad altre in cui verrà dato il via nonostante i venti a oltre 80 nodi”

La terza tragedia riguarda una barca italiana, il “Parsifal”, un cutter di 16 metri. Il Parsifal partì da San Remo per la regata-trasferimento della “Transat Des Alizees”, con rotta verso le Canarie per poi proseguire verso i Caraibi. Il bollettino meteo aveva dato avviso di burrasca. Alcune barche, infatti, si ritirarono; ma altre dodici, con il Parsifal, decisero di proseguire. E nel mezzo del Golfo del Leone si ritrovarono con un mare forza 10 e vento a 70 nodi.

Fu un’onda anomala a sdraiare il Parsifal. I danni furono ingenti; numerose falle si aprirono nello scafo e l’equipaggio decise di abbandonare la barca. Di nove che erano, solo tre persone si salvarono.


 


Commenti (1)

  1. Più che incidenti queste sono state delle vere e proprie tragedie!!!

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