Manovrare la barca a vela col Joystick, pregi e difetti

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Per chi come il sottoscritto crede che per le manovre a motore di una barca a vela sia fondamentale per essere considerati un buon marinaio, l’uso del Joystick è come bestemmiare nella Basilica di San Pietro.

Sino a poco tempo fa questo marchingegno era riservato ai soli possessori di barche a motore che potevano montare trasmissioni IPS o simili, mentre a desso, grazie alla Bénéteau ed alla ZF Marine, il “vuoto” potrà essere colmato a beneficio dei neofiti che da sempre hanno il terrore di poter ormeggiare correttamente e senza incidenti.

Attualmente questo prodotto viene montato solo sui motori Yanmar da 75 hp, ma presto tutta la gamma dotata di sail drive potrà utilizzare il Joystick. Il 360 Docking permette all’imbarcazione di poter ruotare a 360° gradi sul proprio asse verticale o di traslare lateralmente. I due movimenti possono essere combinati tra loro rendendo così possibile ormeggiare in spazi ridotti o con vento laterale forte.

L’indubbio vantaggio di questo sistema è che non dovendo manovrare con il timone, sarà possibile partire da fermi senza necessità di ricorrere all’abbrivio della barca ed alla spinta evolutiva dell’elica. L’uso è praticamente elementare.

Quando si arriva presso il proprio posto in banchina è sufficiente mettere in folle e premere il pulsante alla base del Joystick. In modo automatico l’autopilota blocca il timone al centro e da questo momento in poi lo “skipper” controllerà tutte le manovre con il solo “giocattolino”. Una volta attivato il 360° Docking sarà possibile, inclinando la manopola, andare avanti ed indietro o, a destra e sinistra, mentre se si ruota la parte alta della manopola la barca gira di in senso orario od antiorario.

Ovviamente questo apparato ha i suo pro ed anche degli svantaggi visto che per far funzionare tutto il sistema è necessario montare della batterie supplementari così da garantire efficienza di manovra e potenza di picco sufficiente all’elica di prua.

Inoltre se si esagera con la manopola si rischia di far aumentare il livello di rotazione del motore sino a 1800 giri/min con conseguente surriscaldamento di tutta la testa e dei pistoni. Il fatto di consumare tanta energia per ormeggiare comporta un peso maggiore di accumulatori a bordo e quindi minori perfomance a vela.

Per ora mi accontenterei di usare l’elica di prua, visto che sul GS 45 che comando non esiste neanche, mentre penserei a questi giocattoli solo se dovessi portare barche in solitario e con lunghezza superiore ai 16/18 metri.

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