La barca che non sbanda, rivoluzione inutile?

di Redazione Commenta

FanClass32

Alcuni pensano che questa sia la rivoluzione della nautica a vela, altri credono che avrà poco successo, io personalmente non vedo un grande futuro per questo progetto, dato che una barca che non sbanda non è proprio una vera barca a vela.

L’inventore del progetto Fun Class 32 è Guy Broquaire un francese della Normandia da sempre  appassionato di vela che, un giorno, decise di disegnare uno scafo con chiglia ed armo completamente indipendenti così in caso di venti contrari anziché sbandare la barca rimane orizzontale, mentre albero e chiglia si piegano assecondando il vento.

Il progetto prevede una struttura circolare composta da un grande anello metallico inserito all’interno della carena dotata di una apposita scanalatura, ricavata nella sezione trasversale per accogliere il telaio a forma di anello.

Questo congegno è dotato di freni per attenuare i colpi di vento improvvisi e di un blocco a fine corsa che non permette uno sbandamento maggiore di 35° . Le sartie e lo strallo di prua sono completamente solidali con la struttura e seguono l’albero in tutti i suoi spostamenti, in particolare lo strallo è posizionato in un’apposita struttura sul pulpito di prua  che si trova al di sotto del piano di coperta.

Il primo prototipo di questo sistema fu installato sopra un guscio di appena 7,5 metri, mentre nel 2008 fu costruito il Fun Class 32 primo cabinato da crociere costruito in serie con questo sistema. Il progetto della barca è firmato, oltre che dall’inventore, da due architetti: Marc Tabuteau e François Rougier, mentre il cantiere è France Accessoires Nautisme di Cherbourg.

Il Fun Class per il resto si presenta come un qualsiasi sloop con volumi degli interni un po’ penalizzati dal sistema di sbandamento che però viene mimetizzato dalla tuga anch’essa di forma circolare. La carena necessariamente è più piatta mentre la poppa risulta molto più ampia delle barche di pari categoria.

In navigazione il sistema entra in funzione anche con deboli brezze,mentre se il vendo aumenta devono essere prese mani di terzaroli come su le altre barche. Ovviamente le prestazioni sono penalizzare dal peso del sistema e dalla forma delle vele che non permettono performance eccellenti.

I vantaggi sono: una sensazione maggiore di sicurezza apparente, che può certo confortare chi è alle prime armi in barca a vela, ma che certamente delude i puristi.

Francamente non credo che verranno varate molte barche con questo sistema, anche se dal punto di vista puramente tecnico, l’innovazione merita la giusta attenzione. Non sono convinto dell’assolutà bontà del sistema ed inoltre mi chiedo, come sarà possibile, in caso di guasto o bloccaggio del sistema di sbandamento, garantire la sicura navigazione della barca.

Novità a parte, io preferisco restare sul classico e soffrire un poco il mare di bolina, ma sentirmi più marinaio sopra un barca sbandata che viaggia, magari, con tutta  la “falchetta” in acqua

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