Marianello 40, affonda durante la regata a Trieste.- S. Giovanni in Pelago

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La notizie dell’affondamento dell’imbarcazione Marianello, un Cookson 40, dell’imprenditore Carlo De Bona è il funesto bilancio della regata Trieste – S.Giovanni in Pelago – Trieste.

La classica regata costiera di 84 miglia che si è corsa lo scorso week end poteva finire in modo tragico se non fossero intervenuti alcuni pescatori Croati e la Capitaneria di Umago. Un evento  insolito ma che qualche volta può accadere.

La brutta avventura è incominciata quanto l’imbarcazione di De Bona si trovava in testa alla regata, quanto all’altezza di Punta Salvatore l’imbarcazione ha perso il bulbo rovesciandosi a 180°. Secondo quanto riferito dallo stesso timoniere Berti Bruss:

Abbiamo affrontato un treno di onde alte e ripide, abbiamo sentito un tonfo e nel giro di pochi secondi la barca si è capovolta a 180°. Fortunatamente nessuno in quel momento si trovava sottocoperta e abbiamo potuto arrampicarci non senza difficoltà sull’opera viva della barca

Dopo soli 35 minuti dopo il lancio della richiesta di aiuto un peschereccio Croato che si trovava già in zona, ha potuto trarre in salvo i regatanti, incolumi anche se molto provati dalla dura esperienza.

La cosa sconvolgente è che secondo le cronache alcune barche in regata, che si trovavano in zona, pur avendo visto il Marianello rovesciato hanno preferito continuare la regata piuttosto che soccorrere i naufraghi.

Se la notizia fosse confermata c’è da chiedersi dove è finito lo spirito marinaresco e che senso ha per alcuni velisti lo spirito competitivo che diventa padrone rispetto all’aspetto umano e solidale che da sempre ha caratterizzato lo questo sport.

Che la regata fosse una delle più difficili della stagione era già noto dopo la pubblicazione dell’ultimo bollettino meteo tanto che molte imbarcazioni hanno dato forfait, mentre gli altri equipaggio in gara sono stati accompagnati per tutta la notte da una pioggia battente e da uno scirocco medio-forte, fino a quando, rientrati nel Golfo di Trieste, un vento di bora ad oltre 30 nodi ha accolti i team primi arrivati. 

Il primo arrivato è stato il gardesano Bruno Fezzardi al timone di Ourdream che in sole 10 ore 23 minuti ha concluso il percorso di otre 84 miglia in tempo assoluto. Al secondo posto assoluto è giunto White Goose, che in tempo compensato, secondo le regole IRC, si è aggiudicato la regata.
Niente male per una barca che prima della partenza non era considerata una delle favorite, ma che durante il percorso ha saputo cogliere i punti deboli dell’avversario raggiungendo un prestigioso traguardo, con tante soddisfazioni.

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