I materiali delle vele: l’ evoluzione dal cotone alla fibra sintetica

di Redazione 1

Nel corso degli anni l’evoluzione dei modelli di barche a vela è stata affiancata anche dall’evoluzione dei materiali con cui vengono costruite. Oltre al perfezionamento di scafi, alberi e attrezzature varie, anche le vele sono state rinnovate. Anticamente i materiali che venivano usati per le vele erano la fibra di canapa o quella di lino

Nel diciannovesimo secolo venne introdotto l’uso del cotone che, all’epoca, rappresentò una svolta. Ovviamente, paragonato ai materiali moderni come il dacron, il kevlar e il mylar, il cotone presenta parecchi svantaggi: per esempio, si deforma notevolmente. Il cotone risente molto delle varie condizioni atmosferiche oltre che del sale e dei raggi ultravioletti del sole. Inoltre, se la vela di cotone veniva deposta bagnata nella sacca, questa marciva.

L’uso della vela in cotone restò in auge fino agli anni Cinquanta del ventesimo secolo, quando fece comparsa sulla scena il primo materiale sintetico: il Nylon.

Dopo il Nylon, negli anni Sessanta, comparve il Dacron, una fibra di poliestere con caratteristiche di indeformabilità ancora migliori rispetto al primo materiale sintetico. Oltre ad essere poco deformabile, il Dacron marcisce difficilmente. Quindi le vele, anche se messe via bagnate, tendono a conservarsi di più.

Nel momento in cui il problema della deformabilità del tessuto della vela si stava riducendo, i velai cominciarono ad occuparsi maggiormente della forma delle vele e dei loro ferzi (il ferzo è una striscia di tessuto). Le forme migliori venivano scoperte per tentativi ed errori, facendo esperimenti e rinnovando sempre il design della vela. Molti derivisti presero a realizzare da sé le proprie vele da regata.

Dopo il Dacron cominciarono ad essere adoperati il Kevlar e il Mylar: il primo è una fibra sintetica, il secondo è una pellicola che viene utilizzata assieme a un sotto-strato sul quale è laminata. Il Kevlar, in particolare, si deforma assai poco anche se tende a rompersi quando si piega troppo.

Per tal motivo sono stati ideati tessuti misti, realizzati combinando kevlar, mylar e qualche volta dacron. Questi tessuti misti vengono usati soprattutto nelle barche da regata di alta tecnologia.

Il Dacron viene scelto soprattutto per le barche da crociera; mentre il nylon è il tessuto ideale per spinnaker e gennaker.

Ritornando al design della forma delle vele, al giorno d’oggi i migliori velai dispongono di programmi per computer che consentono di “progettare” una vela in base allo sforzo che essa subisce in diversi punti sotto pressione del vento. Il lavoro del velaio è diventato decisamente più scientifico.

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Commenti (1)

  1. Dacron, Kevlar e Mylar sono nomi commerciali della stessa famiglia delle poliammidi, che non si differenziano molto dalle fibre di poliestere come il Nylon. La vera rivoluazione nella costruzione delle vele è stato l’utilizzo delle fibre di cabonio assemblate con le poliammidi.

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