Naufragio Costa Crociere, tonnellate di gasolio minacciano l’isola del Giglio

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Alla tragedia umana, si aggiunge il rischio ambientale. Il naufragio delle Concordia di Costa Crociere, avvenuto la sera del 13 gennaio, è una minaccia non soltanto per l’Isola del Giglio, ma l’intero arcipelago, che fa da sfondo a questa drammatica vicenda. Nella sua pancia, infatti, sono stipate circa 2.300 tonnellate di gasolio.

Si teme che le correnti del mare aggravino la situazione già di per sé penosa. L’allarme, arriva dal ministro dell’Ambiente Clini, che ha dichiarato:

Se cambiano le condizioni meteo-climatiche potremmo trovarci in una situazione diversa da questa e con il rischio grave per la tenuta dello scafo. Stiamo cercando di fare molto in fretta tenendo conto che è probabile che ci siano ancora delle vite umane da salvare.

Per il momento, infatti, la priorità restano le operazioni di salvataggio per il recupero dei dispersi. Soltanto dopo, e quando si porrà la necessità, inizierà la corsa per recuperare il combustibile dal serbatoio, sotto stretta sorveglianza dai mezzi e dagli uomini del ministero dell’Ambiente per l’anti-inquinamento marino. Come ha sottolineato Lorenzo Barone, infatti, non bisogna dimenticare che ci si trova all’interno di un’area protetta e che il rischio inquinamento, potrebbe davvero verificarsi se le condizioni meteorologiche peggiorassero.

Dopo la diffida della Guardia costiera all’armatore affinchè vengano al più presto rimosse le 2.400 tonnellate di carburante presenti nei serbatoi senza compromettere la stabilità della nave, gli esperti dei 4 battelli del ministero dell’Ambiente, assicurano tempi brevi. Gli uomini della protezione civile del mare, infatti, hanno garantito che, qualora il combustibile dovesse fuoriuscire, le operazioni verrebbero svolte in 4 ore circoscrivendo l’area con l’ausilio di panne di contenimento, si stima oltre 1.200 metri e stendendo quelle di assorbimento, e in 24 ore, grazie all’aspirazione con lo skimmer, a effettuare la pulitura. L’esperto anti-inquinamento marino del ministero ha ribadito che i mezzi sono in standby ma pronti a intervenire.

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Photo Credit|InfoPhoto

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