Noleggio barche privati, parte la class action contro la liberalizzazione

di Redazione 2

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Proprio qualche giorno fa vi avevamo parlato della possibilità per i privati di noleggiare la propria barca a terzi senza l’obbligo di registrare lo scafo come imbarcazione commerciale e pagando una tassa forfettaria del 20% se il noleggio non supera i 30 mila euro l’anno. La norma non è ancora entrata in vigore, ma è subito scoppiata la polemica e persino una class action contro la liberalizzazione da parte dell’ISYBA, un’associazione che raggruppa 260 imprese del settore della mediazione marittima e dei servizi.

Come ha spiegato il presidente dell’ISYBA Massimo Revello:

L’ordinamento generale statale non può trattare in modo ingiustificatamente diverso situazioni sostanzialmente uguali perché se ciò dovesse accadere tale comportamento si tradurrebbe in una violazione dell’art. 3 della Costituzione. Tale norma, inserita nel Disegno di legge per la “concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività” risulta in contrasto con l’art. 41 della Costituzione relativamente alla libertà di iniziativa economica nell’esercizio dell’attività di trasporto di persone (viaggiatori/noleggiatori), nonchè priva di prescrizioni finalizzate alla tutela della concorrenza, della trasparenza del mercato, della sicurezza dei viaggiatori/noleggiatori, della tutela delle condizioni di lavoro, delle garanzie tese a garantire l’omogeneità dei requisiti di idoneità alla conduzione del mezzo nautico.

L’ISYBA, inoltre, ha fatto un’accurata analisi dell’impatto negativo della norma, che potete trovare qui. Secondo l’associazione, infatti, le conseguenze negative derivanti dalla prossima approvazione di tale legge non riguarderanno solo le Imprese Armatrici di unità da diporto adibite al noleggio, i Marittimi del Diporto in possesso dei Titoli professionali ed i giovani che “aspirano” ad ottenerli (obbligatori per legge), ma si estenderanno anche a tutte le Imprese di Navigazione che svolgono attività di trasporto passeggeri e trasporti pubblici non di linea per via d’acqua, compresi i Gondolieri di Venezia e i Taxi-boat di Capri.

La liberalizzazione, in sostanza, permetterebbe a chiunque possieda una barca sopra i 18 metri di poterla noleggiare a terzi, senza i vincoli burocratici di un tempo, tuttavia non si tratta di un’operazione così semplice, anche perché per garantire un servizio di buon livello la cosa migliore resta sempre quella di appoggiarsi ad una società di charter già preparata a fornire quei servizi aggiuntivi come la manutenzione, la pulizia, il transfer dall’aeroporto e anche lo skipper in caso di necessità.

Commenti (2)

  1. Sorprendente!! Possibile che in Italia non si smetta di fare corporativismo per paura della liberalizzazione?? Basta davvero con questi sistemi protezionisti. Sono i clienti a decidere sulla base dell offerta di servizi che parra’ loro migliore. Sara’ quindi l’ esperienza fatta a far crescere una azienda o l’altra.
    E’ una aberrazione del mercato il corporativismo

  2. Non c’è alcuna discriminazione, se prima di agitarvi tanto aveste studiato un po’ meglio la situazione avreste scoperto che il noleggio occasionale può farlo un privato così come anche una qualunque società di charter, con barche di proprietà ma anche con barche in leasing. Non essendoci discriminazioni sorge il dubbio che il vero interesse di chi si sta lamentando è di impedire ad altri di entrare sul mercato. A tutti piacerebbe far fuori i concorrenti a forza di class action…

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