Olin Stephens, un secolo di barche a vela

di Redazione Commenta

Olin Stephens

Tutti i velisti, esperti o meno , sanno chi sia Olin Stephens James II (New York 13 aprile 1908 – 13 settembre 2008) anche solo per sentito dire o per aver letto, nelle caratteristiche di qualche barca, che quel progetto era stato disegnato dallo studio Sparkam & Stephens. Io non ho mai avuto la fortuna di incontrarlo, ma ho letto tante interviste e articoli sul suo conto e sulla sua storia che mi sembra di conoscerlo da sempre.

Olin è stato sicuramente un ispiratore ed innovatore nel mondo della vela ed ancora oggi un esempio per  tutti i progettisti navali. Amava disegnare barche belle e veloci che potessero piacere a tutti, e non si accontentava di innovare solo per un puro gusto personale od estetico, come invece accade oggi.

Senza dubbio, un uomo che ha vissuto più di un secolo, ha avuto una vita ricca e  intensa e piena di soddisfazioni. Quella di Olin Stephens è davvero senza precedenti. Nonostante fosse centenario  stava ancora concretizzando un’eredità che partiva dal 1920 con le prime imbarcazioni da regata d’altura e passava anche per un numero incalcolabile di progetti di imbarcazioni più piccole.

Il suo nome era anche ben conosciuto nell’ambiente dell’America’s Cup, dove collaborò con W. Starling Burgess nei progetti dei J-Boats, compreso Ranger, che vinse l’ America’s Cup nel 1937 dopo aver sconfitto la britannica Endeavour II in quattro regate.

Olin Stephens inoltre fu uno dei padri della progettazione dei 12-Metri stazza internazionale, che sono stati Defender e che hanno vinto l’ America’s Cup: dal 1958 con Columbia fino al 1980 con Freedom, con l’unica eccezione di Weatherly nel 1962.

Dal suo studio sulla Fith Avenue sono uscite barche bellissime che ancor oggi mantengono un fascino assoluto ed unico e si distinguono per la purezza e semplicità delle linee di carena e per l’accuratezza dei particolari.

Come non ricordare i modelli da lui realizzati per cantieri prestigiosi come Nautor Swan od Hallberg Rassy, negli anni sessanta e settanta, o barche come gli Ywal Dorade o Sotrmy Weather , entrambe vincitrici diverse volte della  Newport Bermuda Race e la Fastnet Race.

Dopo l’abbandono dell’attività lavorativa, nello studio da lui fondato, Olin ha vissuto in Hanover, nel New Hampshire, dove ha trascorso, non pago, i suoi ultimi anni a scrivere programmi per computer per la progettazione di yacht.  Nel 1965 ricevette anche  il Nathanael G. Herreshoff Award dalla North American Yacht Racing Union per i suoi contributi alla vela e nel 1993 è stato inserito nella Hall Of Fame dell’America’s Cup.

In assoluto un mito che è doveroso ricordare, non fosse altro, quale esempio di serietà e semplicità durante tutto un secolo di storia della vela.

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