Quando vedo le barche contemporanee non sempre rimango entusiasta del disegno e delle tecniche costruttive. I progettisti attuali cercano sempre di proporre qualcosa di nuovo come se le barche fossero un bene di consumo di massa. E’ comprensibile che si tenda ad innovare ma a parer mio il troppo storpia.
A furia di rincorrere il design puro, molti cantieri, hanno perso di vista i principi basilari di progettazione di una barca, realizzando quella omologazione stilistica che non differenzia o quasi i prodotti tra i vari cantieri . Inoltre applicando principi di costruzione di massa, alla stregua di una catene di montaggio e col solo scopo di risparmiare sui costi vengono prodotte barche anonime e molto poco marine.
Questa mia convinzione è confermata anche dal noto progettista Gigi De Cesco
Le barche moderne sono sempre più larghe che lunghe con la carena molto piatta, soprattutto davanti, e il baglio massimo arretratissimo: il risultato è che sbattono su ogni ondina e straorzano alla prima raffica
Lo stesso designer, dopo anni passati nel mondo della vela a realizzare progetti “comuni”, ha deciso di realizzare, con la supervisone di Dug Perteson, qualcosa di veramente innovativo e dopo un anno sabbatico in giro per oceani ha disegnato il Romantic Life 44. Lo dico subito, così da evitare ogni accusa di parte, il progetto mi piace e vedendo i disegni sembrerebbe barca molto bella e ben riuscita.
Ad una attenta analisi degli schemi e dei piani progettuali si scopre che la carena è moderna, ben bilanciata e con una pinna di deriva a profilo idrodinamico, che volendo può anche essere del titpo retrattile, così da diminuire il pescaggio standard da 2,35 metri a soli 1,65. Il timone, del tipo semicompensato, è dotato di un piccolo skeg particolare tecnico che da anni non veniva più utilizzato sulle barche.
Le sezioni prodiera e poppiera, anche se riprendono le tendenze moderne, hanno dei volumi tali da non dover soffrire l’onda. La prua è alta, quasi dritta, ma con un’opera viva abbastanza pronunciata, così da ottimizzare perfettamente l’ingresso in acqua. La poppa, dalla forma rastremata, al contrario gode di una minore superficie bagnata, che la rende molto stabile a tutte le andature anche se la performance velocistica alle andature portanti potrebbe essere inferiore.
L’armo prevede una notevole superficie velica di quasi 120 mq, tra rande e genoa, mentre sul bompresso è possibile murare un gennaker da oltre 150 mq. La tuga riprende le linee degli scafi anni 50 con oblo tondeggianti e tutti i capodibanda in legno, per dare un tocco di eleganza e fascino in stile classico.
Il pozzetto è stato studiato per facilitare al massimo la conduzione con equipaggio ridotto, tanto che la doppia timoneria è stata posta davanti, così da permettere allo skipper di agire direttamente sui winchs e poter essere maggiormente coperto dal tendalino paraspruzzi. Lo spazio residuo del pozzetto è adibito a zona relax, con la possibilità di trasformare il tavolo e le sedute in un’ampia zona prendisole.
Il layout sottocoperta prevede la possibilità di avere due o tre cabine e due bagni, dotati di grandi volumi e spazio per lo stivaggio degli effetti personali. La zona cucina ad L è posta sulla murata di sinistra, così da ottimizzare lo spazio e poter ricavare la zona carteggio sulla dritta.
Essendo un progetto non ancora realizzato in serie non è possibile dire come si comporta in mare, ma viste le premesse sono sicuro saprà soddisfare anche il navigatore più esigente che cerca un guscio per lunghe navigazioni “on round the world “
Luigi De Cesco 4 Febbraio 2010 il 21:21
Buongiorno,
vorrei contattare chi ha scritto questo bel articolo sul Romantic Life 44.
E’ possibile ricevere un indirizzo mail?
Luigi De Cesco.
LauMar 5 Febbraio 2010 il 11:16
Buongiorno Sig.De Cesco e benvenuto nel nostro blog.
La ringrazio per i complimenti sull’articolo del Romantic Life 44.
Se vuole contattarmi direttamente le lascio la mia email personale:
[email protected]
Cordialmente
Marco Lauricella