Schenker, acqua dolce acqua a batteria

di Redazione Commenta

schema-dissalatore-schenkerQuanti hanno una barca, piccola o grande che sia, sanno quanto è importante una riserva di acqua dolce a bordo. Oltre al fabbisogno organico, anche un pò di igiene personale – ogni tanto – male non fa.

Specialmente se si imbarcano amici o parenti, che non sanno cosa vuol dire risparmiare a bordo, diventa quasi impossibile resistere per tutta la durata della navigazione. Le soluzioni sono due, anzi tre: o riempirsi di acqua fino all’impossibile, con recipienti aggiuntivi che non compromettano però la sicurezza a bordo, o costringere gli ospiti ad una razionalizzazione forzata chiudendo i rubinetti a loro insaputa. La terza, mano ovvia specialmente per piccole imbarcazioni, prevede l’installazione di un dissalatore.

Vediamone un pò le caratteristiche. I dissalatori, in genere, danno l’impressione di elevati consumi e ingombri, non sopportabili a meno di non avere a bordo generatori robusti e ampi spazi. Schenker, a dispetto del nome un’azienda di Napoli, si è inventato un sistema per risparmiare fino all’ottanta per cento rispetto a un comune dissalatore ad osmosi inversa, e possono essere alimentate a batterie, con tensioni comunissime a 12V o 24V.

Questi dissalatori sono progettati in modo da avere parti in movimento ridotte all’osso, grazia alla soluzione brevettata che elimina le valvole pilota, e inoltre i materiali utilizzati, come la fibra di carbonio, garantiscono un’affidabilità molto elevata nell’ambiente salmastro in cui andranno ad essere inserite.

I dissalatori Schenker, in alternativa alle pompe ad alta pressione degli impianti tradizionali, utilizzano un dispositivo brevettato chiamato Energy Recovery System, che amplificando la pressione fornita da pompe a bassa pressione, consente un rendimento energetico più elevato rispetto ai comuni dissalatori. L’amplificazione, a mio avviso, potrebbe avvenire tramite dispositivi passivi, altrimenti non so fino a che punto il bilancio energetico penderebbe a favore dei consumi. Il consumo elettrico tipico di un dissalatore Schenker – recita la brochure – è di soli 4 Watth/litro.

Oltre ad essere parchi nei consumi, sono anche ridotti e silenziosi, insomma sono dispositivi che meritano sicuramente attenzione, e tra l’altro sono la conferma del genio italiano.

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