Sciallino Gemy, l’eredità dei maestri d’ascia

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Sciallino Gemy

Il fondatore Mario Sciallino aveva imparato la difficile arte di costruire le barche in legno dai maestri d’ascia del cantiere Patrone, dove si costruivano gozzi, dinghy e, durante la guerra, i MAS per il cantiere Baglietto.

Ai tempi si lavorava il legno massello perché il compensato marino non si era ancora imposto nella Liguria pre-bellica. Oggi le tecniche sono cambiate ed il legno ormai ha lasciato il posto alla più economica vetroresina, cosìda poter competere con il mercato sempre più aggressivo ed industrializzato.

Nonostante l’esigenza di contenere i costi, nel cantiere Sciallino, l’arte antica non è stata dimenticata e tutte le barche conservano uno stile unico ed inconfondibile dove le caratteristiche marine non possono essere sacrificate per il puro design e stile moderno.

Uno Sciallino può essere abitabile, ma principalmente deve essere una barca e non un camper. Può avere delle prestazioni velocistiche molto interessanti, ma soprattutto deve essere in grado di poter navigare con qualsiasi tipo mare e nelle condizioni peggiori.

Il nuovo Gemy, un sedici metri progettato da Paolo Sciallino, ha un linea inconfondibile con una prora alta ed i masconi svasati, mentre la falchetta è solida con una battagliola robusta e molto ben disegnata.

La poppa, arrotondata  e larga, termina con una appendice che funge da spiaggetta. Tutto il capo di banda che corre sul perimetro della coperta è in massello di mogano. La tuga è abbastanza squadrata con un fly non molto alto, così da contenere il rollio, che ben si proporziona ed integra  con i volumi della coperta.

La costruzione dello scafo è in vetroresina stratificata piena, mentre la coperta viene realizzata in sandwich con pelli di vetroresina e nucleo di balsa. A parte la struttura portante dello scafo, tutto il resto viene realizzato ancora in legno. Ordinate, bagli, paratie ed arredamento sono in teak compensato e mogano, così da riprendere lo stile “aulico” di un tempo

Alla prova lo scafo dimostra subito le sue qualità, anche con onda formata e vento contrario lo scafo si comporta egregiamente raggiungendo senza problemi i 22 nodi. A soli 2000 giri/m si viaggia in prefetto assetto alla velocità di crociera di circa 18 nodi. L’ingresso sull’onda è sempre deciso e non vi sono incertezze sulla rotta, neanche con onda al traverso.

A bordo non si rileva il minimo impatto o scricchiolio, segno della solidità della struttura ed il rumore nelle cabine è sempre contenuto. Il timone è molto docile e morbito, tanto da trasmettere sempre, al pilota, sensazioni di sicurezza e completo controllo sulla barca.

In sintesi una grande barca molto ben rifinita e capace di esternare una classe senza tempo che rievoca gli scafi della metà del secolo scorso, vere opere d’arte dei vecchi maestri d’ascia.

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