L’industria nautica italiana segna una svolta epocale con la presentazione di H1, il primo tender yacht a idrogeno della storia. Lungo 12 metri e capace di ospitare fino a 16 persone, H1 è il frutto della collaborazione tra due eccellenze nazionali: il Gruppo MED, forte di oltre trent’anni di esperienza nella produzione di imbarcazioni, e Tesya, una multinazionale della famiglia Tedeschi attiva anche nella cantieristica navale.

Focus su H1, yacht destinato a fare rumore
La vera rivoluzione di H1 risiede nel suo sistema di alimentazione a idrogeno verde compresso. Questa scelta non è solo un passo avanti verso la nautica sostenibile, ma apre anche la possibilità di navigare in aree marine protette o in zone finora precluse al diporto. L’adozione di una propulsione a zero emissioni di anidride carbonica solleva, inevitabilmente, la questione dei rifornimenti.
Tuttavia, i produttori rassicurano: la rete di stazioni equipaggiate per l’idrogeno è in espansione, specialmente nel Mediterraneo. NatPowerH ha, infatti, realizzato una mappatura dettagliata dei porti attrezzati in regioni chiave come Monaco, Spagna, Grecia e Francia. Nonostante la sua anima green, H1 non sacrifica le prestazioni. Il tender yacht raggiunge una velocità massima di 35 nodi e vanta un’autonomia fino a 50 miglia nautiche con l’idrogeno.
Questo sistema propulsivo deriva direttamente dalle tecnologie collaudate sulle chase boat dell’America’s Cup, un contesto dove l’affidabilità è stata testata per oltre 4.000 miglia nautiche. A supporto, sono integrati 220 kW di motori elettrici, utilizzabili quando l’idrogeno si esaurisce in mare aperto. Il design all’avanguardia è stato curato da Tommaso Spadolini, offrendo ampie possibilità di personalizzazione. Lo sviluppo tecnico è stato gestito dalla divisione R&D del Gruppo MED, sotto la direzione dell’Ing. Ugo Casadio.
L’obiettivo era chiaro: trasferire tecnologie robuste e collaudate, che garantiscono efficienza e sicurezza, dal settore professionale a quello del diporto privato. L’azienda sottolinea con forza l’affidabilità e la comprovata sicurezza della tecnologia a idrogeno, rassicurando il mercato sulla sua prima applicazione nella nautica da diporto.
Marco Galimberti, CEO di Gruppo MED, ha definito H1 come una sfida entusiasmante, realizzata per dare equilibrio tra innovazione tecnologica e sostenibilità. Guardando al futuro, il Gruppo MED ha già in programma non solo un’imbarcazione più grande, ma anche uno studio per il trasporto pubblico NetZero a idrogeno, capace di accogliere un numero maggiore di passeggeri.
Questo progetto italiano si inserisce perfettamente negli obiettivi della transizione ecologica europea, in linea con il pacchetto Fit for 55 e il PNIEC. H1 non è solo uno yacht, ma un simbolo concreto dell’investimento in combustibili alternativi a zero emissioni, che traccia un percorso incoraggiante per la decarbonizzazione del settore marittimo.