Stitch&Glue, come costruire uno scafo col metodo del cuci e incolla – 2

di Redazione Commenta

stitch-glue-canoaProseguiamo il nostro interessante percorso iniziato ieri nel mondo del Stitch&Glue. Dopo aver annegato nella resina le cuciture, in pratica dobbiamo incollare le paratie e gli elementi strutturali che servono ad irrigidire lo scafo, preparandolo alla laminazione che verrà effettuata dopo che lo stesso è stato capovolto.

Le operazioni di incollaggio si eseguono operando con pazienza, ma anche in modo “andante con brio”: si usa una miscela di resina epossidica addensata con miscele aggiuntive per incollare i bordi, quindi per effettuare il cordolo, bagnando preventivamente la parte da incollare. Questo permetterà di asportare lo strato superficile di polvere, di dilatare le fibre del legno e di penetrare alla resina tra di esse, restitueendo un’insieme più solido quando si sarà asciugato.

La resina verrà distribuita in un sacchetto trasparente in cui verrà praticato un foro in un angolo, il tutto a mò di sac-à-poche (la sacca dei pasticcieri), e creando un cordolo omogeneo. Come detto, un pezzetto di compensato precedentemente sagomato permetterà di mantenere il cordolo di resina costante in caso di addensamenti più consistenti.

Una volta depositata la resina caricata, si tagliano delle strisce di tessuto di fibra di vetro, e si adagiano a mò di garza sugli spigoli in cui si è distribuita la resina. La fibra di vetro, però, non va “spalmata” di resina caricata, quindi addensata, mbensìpura, stando attenti a non fare si che vi siano bolle d’aria, eventualmente eliminandole.

Queste operazioni finora si riferiscono allo scafo interno. Una volta asciutto, lo scafo viene ruotato per effettuare la laminazione. Questa operazione consiste nel rendere lo scafo robusto, e omogeneo eliminando il superfluo in prossimità delle giunzioni. Tolto il nastro adesivo che avevamo adoperato per evitare che la resina colasse dalle fessure, si procede allo stesso modo per gli spigoli esterni, quindi inserendo i ritagli in fibra di vetro e spalmandoci sopra pennellate di epossidica, con l’attenzione stavolta di percorrere tutta la superficie esterna dello scafo. Una volta asciutto il tutto, si passa alla fase della stuccatura, carteggiatura e infine verniciatura.

Alcuni accorgimenti. Per trovare la posizione esatta nell’incollaggio dei profili dello scafo, è possibile inserire un pezzetto di tondino del diametro di pochi centimetri tra spigolo e filo metallico: i profili si adatteranno automaticamente, motivo per cui sarà possibile estrarre i tondini e stringere il filo.

Anziché il filo in rame, alcuni costruttori usano molto le fascette in nylon, che verranno serrate non troppo forte, e comunque dal bordo esterno fino al centro. Se lo scafo presenta superfici piuttosto curve, allora in prossimità di queste si inseriranno più punti di cucitura, altrimenti basterà uno ogni 3o circa.

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