Tassa sulle barche, su Facebook sbarcano gli Indignados della nautica

di Redazione 3

La tassa di stazionamento sulle barche ha sollevato il biasimo di istituzioni, personaggi della vela, associazioni no profit, che non hanno perso tempo a ribattezzare la manovra “affossanautica”. Alla protesta si è unito anche un gruppo Facebook, gli Indignados della nautica, di cui si è fatto promotore Massimo Procopio, azionista di Marine Partners, società che opera nel settore nautico.

La pagina, nel giro di qualche giorno, ha raggiunto oltre 3 mila iscritti. Le intenzioni degli Indignados della nautica sono chiare e come scrive Procopio online:

Vogliamo conoscere chi ha avuto l’idea di raddoppiare di fatto il costo di un posto barca dalla sera alla mattina con un inutile balzello. Abbiamo un’unica possibilità. Diventare tanti e far sentire la nostra voce molto in alto per spiegare all’inventore della nuova tassa sullo stazionamento delle barche da diporto che l’unico risultato di questa assurda scelta sarà un esodo incontrollato dai porti italiani e che il turismo estero si rivolgerà altrove, disertando definitivamente le nostre coste. Un provvedimento di questo tipo, deprime se non annienta tutto un comparto e il suo indotto tra cui il turismo.

Secondo Procopio, la tassa sulle barche è stata decisa frettolosamente e senza valutare attentamente le conseguenze. Nessuno si tira indietro se c’è da fare dei sacrifici, ma bisogna ricordare che dietro ogni barca ci sono posti di lavoro. Senza contare gli effetti devastanti sul turismo.

Ci sono porti, come quello di Fano ad esempio, che ha impiegato anni per far tornare i clienti che se ne erano andati nel 2008 e ora, con la nuova tassa di stazionamento, rischia di replicare l’esperienza passata.

Come spiega Enrico Bertacchi amministratore delegato di Marina dei Cesari:

La manovra non è un attacco al lusso, altrimenti Monti avrebbe tassato anche gli alberghi a 5 stelle, i campi da golf e le auto d’epoca. Questa è una gabella contro chi ama il mare e contro un intero settore, quello della nautica, che conta 100.000 dipendenti diretti, che bloccherà anche le vendite sia di imbarcazioni a motore, sia di quelle a vela, in leggera ripresa nell’ultimo periodo.

La speranza degli indignados della nautica è quella che la tassa venga, se non abolita, quanto meno ridimensionata, e sinceramente, me lo auguro anch’io.

Commenti (3)

  1. Opero nel Settore Nautico da piu di 30 anni e ora come non mai ritengo che questa sia pura demagogia di chi non ha assolutamente conoscenza delle dinamiche economico/occupazionali del Settore e che ha voluto gettare in pasto all “folla” l’osso dell’evasore che deve e può , comunque, essere colpito con altri mezzi e metodi.. La tassa sullo stazionamento è una pura manovra di facciata – da “tricoteuse” – (per placare le rabbie di parti politiche) che colpirà solo i proprietari italiani di piccole/medie imbarcazioni , coloro che non possono spostare l’imbarcazione ma che magari la metteranno in vendita. Stranieri ( tedeschi,Olandesi) e proprietari di imbarcazioni da 24 metri in su, affronteranno il costo di spostamenti in auto, elicottero od aereo per raggiungere Francia/Croazia nei cui porti ormeggieranno le barche. L’impatto sull’indotto Nautico in Italia : servizi portuali, riparazioni, ristoranti etc sarà devastante. Meglio sarebbe stato : migliorare i servizi e le strutture portuali per incentivare con politiche di prezzo accattivanti chi volesse godere delle bellezze delle coste e delle città Italiane con probabile maggior afflusso di denaro per pagare beni e servizi relativi. ma si sa questo è solo buonsenso e lungimiranza. Grazie per l’attenzione

    1. Mi trovi completamente d’accordo. La tassa è solamente un’operazione di facciata, per “far vedere” che si sta facendo qualcosa contro l’evasione. Anch’io temo che i danni per l’indotto nautico possano essere devastanti e mi fa rabbia. L’Italia è un luogo meraviglioso, e potrebbe essere migliore se solo si facesse davvero qualcosa per incentivare il turismo invece di dargli il colpo di grazia.

  2. Nuovamente incompetenza di chi ci amministra . La vela e passione e sport,ma gommoni on motori da 250 cavalli l’uno, barche con motori da 750 cv fino a 10 metri non e lusso ?

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