Quando il timone fa “acqua”!

di Redazione Commenta

Molti velisti non sanno che la maggior parte delle pale dei timoni, delle loro barche a vela, fanno letteralmente “acqua”. La cosa potrebbe sembrare assurda, ma nella realtà le cose stanno proprio così.

Le pale dei timoni, infatti, nella maggior parte dei casi sono costituite da due guance di vetroresina che racchiudono una struttura in acciaio saldata all’asse del timone.

Durante la realizzazione delle pale i cantieri non si preoccupano se all’interno della lama ci possono essere delle cavità o se, dalla stratificazione della pala con l’asse,  vengono lasciate scoperte alcune zone che, successivamente, diventano delle fatali vie d’acqua

Ovviamente questo processo impiega alcuni anni prima di poter essere tale da venire scoperto da un occhio esperto. Normalmente ci voglio dai 10 ai 15 anni perché si formi una consistente concentrazione di acqua all’interno di un timone, ma una volta entrata, l’acqua, non può essere eliminata se non con un intervento radicale.

Oltretutto l’acqua, che filtra per capillarità all’interno della pala, è salina e quindi innesca dai processi di corrosione della struttura in acciaio, arrivando per sino alla distruzione completa dell’asse del timone.  Questo processo irreversibile può essere evitato solo mediante la foratura della pala ed il successivo ripristino, con nuova fazzolettetura  di vetroresina, della parte esterna.

Se il proprietario/armatore, negli anni, non si accorgesse del manifestarsi di questo processo, non è da escludere che, prima o poi, il suo timone lo lasci senza pala,  con il grave rischio di trovarsi in difficoltà a causa dell’impossibilità di manovrare. Personalmente consiglio sempre di far valutare periodicamente la propria imbarcazione ad un perito nutico, dato che solo questo può darvi la certezza che ogni cosa sia a posto e perfettamente funzionante. 

Nella mia lunga esperienza da professionista ho visto moltissime barche affette da questo sintomo e molte volte le condizioni della struttura interna erano tali da dover constringere l’armatore alla ricostruzione integrale del timone con la spiacevole conseguenza di dover sborsare parecchi soldi; mentre ,se si fosse intervenuti per tempo, i costi sarebbero stati nell’ordine delle centinaia di euro e non delle migliaia, come nel caso di dover rifare  una nuova “lama” del timone.

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