Vela rigida II

Secondo Luca Bassani patron di Wally, cantiere sinonimo di barche super tecnologiche e performanti, il futuro della vela sarà con un’unica “ala” rigida, anziché il tradizionale armo con randa e fiocco.

 Secondo quanto riferito dallo stesso Bassani, in una recente intervista rilasciata alla rivista francese “Voiles et Voiliers”,  l’idea della vela rigida è un progetto che da oltre dieci anni occupa i pensieri del proprietario della Wally, ma solo di recente, prendendo spunto dall’ala di BMW Oracle, gli studi hanno avuto il giusto impulso per il completamento del progetto.

Come dichiara lo stesso Bassani:

Per prima cosa abbiamo equipaggiato un progetto di Frers di 9 metri con una vela rigida. Abbiamo avuto dei buoni risultati, ma c’era talmente tanto da fare per svilupparla per i Wally che l’abbiamo accantonata. Nel frattempo abbiamo contattato Ilan Gonen della Omer Wing Sails che ha sviluppato l’idea, in realtà un po’ più complessa, equipaggiando un Elan 37. Ho provato la barca e sono rimasto soddisfatto. Ma, all’epoca, pensavo che fosse troppo innovativa. Poi, dopo che la prima regata della Coppa America era iniziata da mezz’ora, ho richiamato Ilan e gli ho detto: spero che tu stia guardando la TV. È arrivato il momento. Pensata per un Wally 130 piedi (quasi 40 metri) la vela rigida battezzata WOW (Wally Omer Wing) poteva essere adottata più rapidamente per un Wally Nano (10 metri) per mettere a punto gli aspetti tecnici.

L’idea di Bassani parte da un principio molto semplice, dove la semplificazione di ogni manovra è alla base del futuro della vela. Nel progetto l’albero è autoportante posto in modo trasversale alla coperta, mentre tutte le manovre sono gestite da due sole drizze che comandano una tavola sulla quale sono trattenute le due facce della vela rigida, che avvolge l’albero.

Le regolazioni della vela sono solo due: quella che controlla la profondità del profilo che sposta la vela più verso prua o verso poppa, mentre l’altra azionata dal caricabasso tende il profilo verticale.

I vantaggi di adottare la vela rigida sono sostanzialmente tre: maggiore velocità calcolata in un aumento del 10/12 % rispetto all’armo tradizionale, un migliore angolo di bolina e la completa assenza di compressione dell’albero.

Chi ha provato il prototipo giura che questo sistema permette una navigazione estremamente dolce con un comportamento al timone quasi neutro in ogni situazione, anche con vento sostenuto dove basta ridurre l’apertura verso l’alto col caribasso, per avere una regolazione ottimale.

Certo a sentire l’opinione di Bassani questa nuova invenzione sarebbe come l’uovo di colombo della nautica, anche se non so poi nella realtà quali vantaggi in termini di costi avrà questa innovazione. E’ ovvio che gli armatori di Wally possono permettersi anche l’adozione di una vela rigida, ma non credo che i comuni mortali potranno mai permettersi un 30 piedi con vela rigida senza spendere una fortuna, come accade invece per tutti i modelli del cantiere Monegasco.

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