Volvo Ocean Race: nell’Oceano Indiano Telefonica torna in prima posizione

di Redazione 1

Dopo tre giorni passati nell’incertezza delle acque tra Capo di Buona Speranza e le correnti di Agulhas, la flotta della Volvo Ocean Race si è allontanata dalle coste del Sud Africa per navigare nell’Oceano Indiano. E se Telefonica nei giorni passati si trovava nelle retrovie della classifica, ora torna ad essere in testa seguita da Abu Dhabi Ocean Racing e da Team Sanya. Se non vuoi perdere gli articoli della serie “Volvo Ocean Race 2011/2012 abbonati ai feed RSS

La decisione tattica è uguale per tutti, con la differenza che chi si è trovato ad essere più a nord rispetto agli altri è in vantaggio sul percorso. Nonostante tutto le sei imbarcazioni si trovano più o meno vicine l’un con l’altra in un arco di 180 miglia, tra i 33° S di Telefonica e i 36°S di Groupama, ultima in classifica.

Come ha fatto Telefonica a risalire in prima posizione? Quando ancora l’intera flotta si trovava a navigare lungo le coste del Sud Africa, Team Telefonica è stato l’unico tra tutti a voler risalire molto più a nord (oltre Port Elizabeth) attraversando la Corrente di Agulhas nel punto più settentrionale possibile. Lasciandosi a poppa la Skeleton Coast (famosa per i naufragi), si è diretto poi verso sud-est.

Stessa cosa ha fatto Groupama, solo che molto più a sud. La scelta di Iker Martinez si è rivelata, per il momento, vincente. Ora la flotta naviga con un vento che va dai 16 ai 20 nodi.

Le dichiarazioni di Ian Walker, skipper di Abu Dhabi Ocean Racing:

Dopo aver guadagnato molto sul resto della flotta stando sotto costa, abbiamo camminato forte tutta la notte con 20/30 nodi con lo spinnaker grande. Non si riusciva quasi a navigare mure a dritta a causa delle onde. Il solo problema è che eravamo sempre più vicini alla costa e dovevamo strambare! Abbiamo scelto di passare il più velocemente possibile, anche se nella zona c’era più vento. C’erano 30/35 nodi ma siamo riusciti a passare con lo spi e randa piena. Sono zone che hanno una brutta fama e nessuno sa veramente quanto siano difficili, o meglio nessuno che abbia abbastanza buon senso da non venire qui…Dipenderà tutto da chi potrà passare attraverso questa zona di transizione al meglio. Se ci riusciremo, allora potremo avere buoni venti da nord e navigare veloci intorno all’alta pressione, il bordo dell’Alta conosciuta come l’anticiclone dell’Oceano Indiano. Se non ci riusceremo, rimarremo qui a sbattere per giorni

 

 

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