Yacht a vela, l’importanza del bilancimento

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Kelly Design
Uno yacht a vela ben bilanciato avrà certamente un timone leggero e che non tira sotto qualunque angolo di sbandamento, anche quando ci sono raffiche. Ma come fare per accorgersi se la propria barca è bilanciata?.

Certo non è facile rispondere a questa domanda, dato che vi sono notevoli  variabili e componenti dinamiche in gioco, tuttavia riteniamo giusto chiarire alcuni principi fondamentali, dato che il bilanciamento costituisce un’importante qualità soprattutto per uno yacht da crociera.

In molti casi una barca da regata potrà anche andare più forte con poco bilanciamento, ma uno yacht che deve affrontare lunghe navigazioni dovrà necessariamente avere un comportamento docile e più soddisfacente in mare e con migliori qualità marine.

Una barca bilanciata non risente delle variazioni del piano velico, così potrà stringere il vento anche con la sola randa, mentre ciò è quasi impossibile per una barca sbilanciata che tenderà a mettersi con la prua la vento essendo difficilissimo farla poggiare.

Vi sono molte teorie e principi su come progettare scafi bilanciati e molte di queste, anche se non sono rigorosamente scientifiche, rispondono egregiamente allo scopo. Basti ricordare le opere di Turner o quelle di Butler, che per sintesi divengono impossibili da enunciare qui.

Nel nostro caso ci limiteremo a dare dei consigli molto pratici per capire, dalle forme e dal disegno delle linee di carena, se una barca è ben bilanciata o meno.

Innanzitutto si deve osservare lo scafo nella sua sezione trasversale, prendendo come riferimento il primo quarto, verso prua, e il terzo quarto verso poppa. Se supponiamo di far sbandare la nostra barca di un certo angolo le due sezioni che noi avremmo selezionato realizzeranno un cuneo di immersione che corrisponde alla forma dello scafo a prua ed a poppa.

Dato che una barca che sbanda deve sempre conservare il suo volume di carena, che deve essere uguale a quello con barca dritta, nel nostro caso si avranno due cunei con differenti volumi d’immersione.

Più  le aree dei volumi sono distanti più si avrà sbilanciamento dello scafo. Normalmente con sezioni prodiere molto filanti e strette e per bagli massimi molto arretrati si avranno barche molto orziere, mentre più le sezioni di prua sono arrotondate e simmetriche a quelle di poppa, con baglio massimo quasi centrale, la barca sarà bilanciata.

Molte barche moderne, ispirate quasi tutte a concetti di velocità per sfruttare i venti costanti, hanno sezioni di poppa extra larghe, mentre le prue sono praticamente sollevate sull’acqua. In questo caso saranno barche molti difficili da portare dato che non sono per nulla bilanciate e necessiteranno di continue regolazioni d’assetto, mentre le barche che riprendono le linee degli anni passati saranno certamente più semplici da condurre e quasi tutte ben bilanciate.

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