Yacht usati: imbarcazione conforme, o no?

di Redazione 3

Yacht usatiVuoi per la crisi, vuoi perché il budget a volte è sostanzialmente più basso, sono molti gli appassionati che scelgono la propria imbarcazione tra il mercato degli yacht usati.

Ma se è vero che scegliere tra il nuovo vuol dire acquistare con un certo grado di sicurezza riguardo l’efficienza sia strutturale che impiantistica di un’imbarcazione, nonostante le forme di leasing vedano di fatto diminuita la responsabilità del venditore stesso nei riguardi dell’imbarcazione, e quindi del consumatore che in questo caso diventa in pratica ‘armatore dell’imbarcazione, come regolarsi in caso di acquisto di yacht usati?
Anche in questo campo, come per altri, la direttiva europea 44/99 CE ci viene incontro. Essa infatti recita:

Il venditore deve consegnare al consumatore beni conformi al contratto di vendita.

Ciò vuol dire che se acquistiamo un’imbarcazione da un mediatore o da un professionista della vendita, a patto che questi faccia della vendita di barche la propria attività professionale, saremo tutelati dalla direttiva.

La direttiva 44/99 CE recita inoltre che:

Si presume che i beni di consumo siano conformi al contratto se:

a) sono conformi alla descrizione fatta dal venditore e possiedono le qualità del bene che il venditore ha presentato al consumatore come campione o modello;
b) sono idonei ad ogni uso speciale voluto dal consumatore e che sia stato da questi portato a conoscenza del venditore al momento della conclusione del contratto e che il venditore abbia accettato;

La descrizione, quindi, è un primo parametro da tenere in considerazione in caso di acquisto di yacht usati; uno scafo di un imbarcazione in vetroresina, ad esempio, oggetto di osmosi – che è un processo di invecchiamento degenerativo delle sue caratteristiche di resistenza e permeabilità del tutto normale per gli scafi in vetroresina – dichiarato dal venditore, non potrà essere oggetto di rivalsa da parte dell’acquirente che dopo un pò si accorgerà di problemi di infiltrazione nello scafo.

La conformità è anche esplicata dall’idoneità ad un determinato tipo di uso dell’imbarcazione:

c) sono idonei all’uso al quale servono abitualmente beni dello stesso tipo;

In questo caso, ciò vuol dire ad esempio che il numero totale dei passeggeri tecnicamente imbarcabili – cioè realmente imbarcabili – deve essere uguale al numero dei passeggeri riportato nelle caratteristiche tecniche dell’imbarcazione, e non quindi inferiore.

d) presentano la qualità e le prestazioni abituali di un bene dello stesso tipo, che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi, tenuto conto della natura del bene e, se del caso, delle dichiarazioni pubbliche sulle caratteristiche specifiche dei beni fatte al riguardo dal venditore, dal produttore o dal suo rappresentante, in particolare nella pubblicità o sull’etichettatura.

Ad esempio, nel caso in cui acquistiamo un’imbarcazione che dovrebbe garantire un’autonomia di un tot di miglia orarie con un pieno di gasolio, e poi magari in realtà ne fa di meno.

Commenti (3)

  1. L’osmosi non è un processo ” di invecchiamento degenerativo delle sue caratteristiche di resistenza e permeabilità del tutto normale per gli scafi in vetroresina”, ma è considerato un vizio strutturale che comporta la non idoneità dell’imbarcazione alla navigazione. Pertanto il venditore od il broker, ancorché dichiarasse ciò in sede di trattativa, ne sarà sempre responsabile in quanto la barca, oggetto della vendita, non poteva essere considerata idonea né conforme ai requisiti minimi di navigabilità, prima ancora di quanto stabilito dalla direttiva UE 44/99.

    1. Ciao Marco, benvenuto sul blog 🙂

      Un chiarimento: l’osmosi è si un processo di invecchiamento degenerativo come sopra riportato, e su questo non ci piove. Probabilmente dobbiamo accordarci sul termine “normale”: io intendo in questo caso un processo di invecchiamento che dopo un certo numero di anni, può considerarsi nella norma, come può essere considerato normale, facendo un paragone, il processo di ossidazione di uno scafo in ferro, seppur trattato con vernici antiossidanti.
      Riguardo la navigabilità o meno di una imbarcazione in cui si manifestano fenomeni di osmosi, come forse sai, la conformità dipende fortemente dalla gravità del fenomeno: uno scafo che comincia a soffrire di osmosi, che magari si è custodito in rimessa per svariati mesi, e quindi in cui il fenomeno si è ritirato, anche ad un’analisi attenta, non è certo impossibilitato alla navigazione, nè tantomeno costituisce un pericolo accertato per l’equipaggio. Ovvero, è importante considerare l’entità del fenomeno.

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