Naufragio Costa Concordia, sospese le ricerche e Schettino ai domiciliari

di Redazione Commenta

Le telefonate choc di quella drammatica sera del naufragio della nave Concordia tra Schettino e il capitano De Falco stanno facendo il giro del mondo, quel “Torni a bordo, comandante!”… chi può dimenticarlo? La rabbia si mescola al dolore per una tragedia che si poteva, si doveva evitare.

E mentre Francesco Schettino, quello che guardava dalla scogliera dell’isola del Giglio la nave affondare, è finito agli arresti domiciliari, fra mille polemiche, le ricerche dei dispersi sono state sospese perché la nave Concordia si è mossa improvvisamente.

Durante la notte, infatti, le operazioni erano proseguite nella parte ancora emersa. Le condizioni meteo non sembrano lasciare molto spazio alla speranza e si teme che la mareggiata di cui si parlava all’inizio della settimana potrebbe arrivare domani o venerdì.

La macabra conta dei morti sale ad 11, mentre le indagini sul naufragio continuano. La procura di Grosseto, infatti, dopo la decisione del gip che ha disposto gli arresti domiciliari per Schettino, ha intenzione di fare ricorso al tribunale del riesame. Il procuratore capo Verusio, che ha definito il comandante uno scellerato, (e chi se la sente di dargli torto?) non condivide la decisione del gip e teme che Schettino se la possa dare a gambe, per l’ennesima volta.

Chi sbaglia deve pagare. I fatti dicono che se Schettino non si fosse avvicinato eccessivamente all’isola e non avesse sottovalutato il danno alla nave ritardando l’allarme, questa tragedia sarebbe stata evitata.

Come ha spiegato Max Iguera, responsabile delle operazioni all’Isola del Giglio della Smit Salvage, la ditta specializzata olandese incaricata dalla Costa Crociere di rimuovere il carburante, per rimuovere il relitto della Concordia ci vorranno alcuni mesi e l’operazione non sarà semplice. Per quanto riguarda invece il recupero delle 2.400 tonnellate di gasolio dai serbatoi della Costa Concordia, Iguera ha confermatoche ci vorranno dalle 2 alle 5 settimane, come era emerso anche nei giorni scorsi.

L’operazione di pompaggio dovrebbe partire traqualche giorno quando i tecnici avranno riscaldato il carburante, al momento troppo solidificato a causa del freddo.

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