49er: caratteristiche di una razza olimpica

di Redazione 1

Sembra che il 49er sia nato durante una serata etilica in cui, ad un tavolo di velisti, il progettista australiano Julian Bethwaite prese un tovagliolo di carta e disegnò sopra lo schizzo di quella che sarebbe stata poi una barca da Olimpiadi. 

Infatti nel 1996, a Torbole sul Lago di Garda, l’ISAF (Federazione Internazionale della Vela) selezionò tra numerosi modelli di skiff proprio il 49er come nuova classe olimpica per partecipare alle Olimpiadi di Sydney 2000.

Vediamo di conoscere meglio questo spettacolare skiff ad elevate prestazioni.

Prima di tutto è importante notare che ho usato il termine “skiff” per definire il 49er. Questo comporta diverse caratteristiche strutturali che lo differenziano dalle comuni derive dislocanti: scafo piatto a poppa che agevola la planata, materiali hi-tech leggerissimi per ridurre il peso dell’imbarcazione, ampia velatura sia per quanto riguarda la randa che per il gennaker, pozzetto piatto e poco profondo, attrezzatura di coperta ridotta al minimo e manovre fisse ottimizzate e razionali.

Le specificità del 49er stanno nell’uso di terrazze piene (e non tubolari come quelle del Laser 4000) e regolabili, nel doppio trapezio, nel fiocco auto-virante (ciò permette al prodiere di concentrarsi sulla randa di bolina e sul gennaker di lasco), nel doppio stick che semplifica la vita al timoniere durante il passaggio da una mura all’altra, nello “gnav”.

La lunghezza dello scafo è di quasi 5 metri per un peso di 62 chilogrammi (senza velatura). La larghezza, a terrazze aperte al massimo, è di quasi 3 metri. La superficie del gennaker è di 38 metri quadrati (un monolocale per studenti)!

Se si vuole dare uno sguardo veloce anche ai materiali con cui il 49er è costruito, da notare subito è l’albero in carbonio. Per randa e fiocco viene utilizzato l’Arimid Mylar su una struttura a matrice; per il gennaker viene utilizzato il normale nylon impregnato di silicone.

Tutto ciò, insieme anche ad altre (e numerose!) caratteristiche, fa del 49er il monoscafo a due posti più veloce in assoluto. All’aggettivo “veloce”, tuttavia, va anche affiancato quello di “instabile”.Con un vento medio-forte e con onda la scuffia è garantita anche per equipaggi esperti.

Non è una barca consigliabile a chi vuole fare “un giro domenicale”. Altrimenti non sarebbe classe olimpica!

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