La Cina punta al made in Italy

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Cresce la passione per la nautica anche in Cina grazie al made in Italy. In seguito all’avventura “di lusso” del salone nautico di Hainan, Genova riesce a riconfermare la forza esportatrice del nostro paese in Oriente.

Tuttavia la novità più rilevante consta sicuramente nel prodotto: destinato alla classe media, quindi non solo “exclusive”, accessibile ai più in tempi di crisi mondiale. Così il gruppo Ferretti, colosso italiano della nautica, dopo l’acquisizione da parte della società industriale cinese Shig-Weichai, si dirige verso i mercati dell’Asia e del Pacifico per aumentare l’export del made in Italy.

Il grande annuncio arriva dal nuovo amministratore delegato, Ferruccio Rossi, in occasione del Salone Nautico di Genova 2012, dove Ferretti è presente con i suoi otto marchi, 20 imbarcazioni di cui 3 anteprime.

Così l’ad:

“La nostra vocazione è sempre di più quella di portare in giro per il mondo i simboli dell’eccellenza del made in Italy. Ancora di più che in passato vogliamo sviluppare i mercati emergenti, mercati lontani dall’Italia e dall’Europa che richiedono una presenza fisica da parte del nostro personale molto importante”

Un’espansione ad ampio raggio volta non solo a soddisfare il mero interesse di investimento del gruppo, ma si pone come una riqualificazione della produttività nazionale italiana.

Ciò emerge dalle parole di Rossi:

“L’Europa resterà un mercato fondamentale. E’ però importante che ci facciamo ambasciatori del made in Italy sui nuovi mercati”.

Sicuramente la nautica da diporto rimane il fiore all’occhiello della nostra economia, per cui non vi è da stupirsi se

“L’acquisto da parte della Shig-Weichai di una quota del 75% del gruppo rappresenta uno dei primi casi in cui dei capitali cinesi vengono investiti in un’azienda italiana per aumentare la quota di mercato del made in Italy in Cina”.

Inoltre l’ad rileva i gusti dei clienti cinesi, denotando l’importanza di sedi commerciali e di marketing sul posto per soddisfare le diverse esigenze del mercato orientale, rispetto a quello Mediterraneo: “Per loro la barca è più un oggetto di rappresentanza e di socialità, serve a ricevere ospiti piuttosto che a trascorrere una vacanza in mare. Per loro sono più importanti gli spazi chiusi, non amano molto il sole”.

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