Enavigo 56, passato e futuro dello yacht

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A vedere le foto dell’Enagivo 56, sembra di assistere ad un ritorno al passato, dato che le linee riprendono i canoni classici degli yacht anni 50/60, dove progettisti come Olin Stephens o Carlo Sciarrelli realizzavano barche splendide e dal fascino ineguagliabile.

Qualcuno potrebbe dire che sono prevenuto verso i nuovi progettisti o designer, che realizzano la gran parte degli scafi moderni,  perché preferisco quelli di un tempo. Nella realtà non è così. Molte barche moderne sono belle ed hanno linee di carena stupende che mi piacciono, altre al contrario , sembrano uscite da un film James Cameron, dove gli effetti speciali la fanno da padrone.

Ciò che mi piace in uno scafo è la possibilità di coniugare design, modernità, nuovi materiali ma restando sempre nell’ambito della nautica da diporto dove certi principi e concetti di progettazione, non possono essere dimenticati a discapito della ricerca esasperata di nuove linee e forme.

Una barca non è un oggetto da salotto da ostentare e basta, è qualcosa di più: un mezzo per navigare, vivere e condividere esperienze con altri appassionati del mare.

L’idea del Enavigo 56 parte proprio da questa filosofia: disegnare una barca elegante dalle linee tradizionali, ma capace di ottime performance in tutte le condizioni di vento. Uno scafo nato per soddisfare al massimo il piacere di navigare a vela e soprattutto bello da vedere. 

Non per nulla il progetto è stato affidato alla matita di Van de Stad, uno che di barche ne capisce e che resta “ancorato” ai principi classici della progettazione navale. Ciò ha permesso di realizzare uno scafo in legno, molto leggero e dotato di linee d’acqua dal profilo performante.

La chiglia è dotata di lama con siluro a profilo idrodinamico in piombo, mentre il timone allungato senza skeg, consente ottima sensibilità alla ruota ed una pronta risposta ad ogni variazione di rotta.

Lo scafo è realizzato in legno lamellare con rifinitura mediante strip planking di resina epossidica, così da garantire una maggiore solidità e protezione all’usura. L’albero e boma sono in carbonio e prevedono la possibilità di avere un piano velico di ben 140 mq. L’armo può essere indifferentemente a sloop o cutter, a seconda delle esigenze del futuro armatore.

Consiglio l’Enavigo 56 a quelle persone che ricercano barche belle e con  linee di carena super performanti, dove lo spirito degli anni sessanta non tramonta mai.

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