Mega Yacht, il mercato è in crescita.

di Redazione Commenta

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Lo si sa da sempre: quando la crisi finanziaria ed economica si fa più sentire c’è sempre chi guadagna e chi diventa sempre più ricco. E’ una sorta di sistema di “vasi” comunicanti della finanza: quando milioni di persone perdono i loro risparmi altri, pochi ed “avveduti” finanzieri, riescono a mettere a frutto le loro speculazioni incrementando i guadagni già milionari.

Tutta questa nuova ricchezza fa sì che il mercato del lusso non sia quasi mai in crisi e pertanto anche il settore dei mega-yacht – navi da oltre 30 metri – lusso per eccellenza, è sempre più in fermento e ricco di soddisfazioni soprattutto per i cantieri italiani.

Gli yacht di lunghezze stratosferiche sono sempre più numerosi e sempre più desiderati dai “nuovi” ricchi, così che anche porti e marine ormai si stanno attrezzando per poterli ospitare degnamente.

Il prezzo di queste navi di lusso varia molto dalle personalizzazioni e dalle esigenze dell’armatore, trattandosi di pezzi unici costruiti su misura; alcune barche possono arrivare a costare oltre 40/50  milioni di euro.

Gli Italiani, fortunatamente, sono tra i primi produttori mondiali di mega yacht con oltre 25 cantieri in attività con nomi come: Riva, Ferretti, Sanlorenzo, CNV, Perini Navi ecc. Secondo gli esperti questo mercato è sempre in forte crescita dato che ogni anno decine di nuovi supermiliardari decidono di costruirsi un mega yacht, non fosse altro per gratificare il loro successo ed esser ammessi nel gotha dei veri ricchi.

La supremazia italica in questo settore è data anche dalle capacità innovative che i nostri designer sanno creare intorno a questo mondo dorato. Come nel settore della moda l’Italia vanta da sempre una capacità di saper rinnovare ed innovare soprattutto grazie alla creatività ed all’abilità dei nostri progettisti che primeggiano in campo nautico.

Una vera manna per l’economia di settore, troppo spesso penalizzata da una politica poco attenta a questo settore produttivo, considerato sempre troppo d’elite e poco redditizio in termini di voti. La miopia dei nostri amministratori è tale da non capire che uno sviluppo della nautica da diporto di lusso creerebbe, oltre a numerosi posti di lavoro, anche un notevole apporto in termini economici e di bilancio, nei pagamenti con l’estero, visto che la maggior parte delle commesse proviene da armatori stranieri.

Basta pensare che girando per il Mediterraneo con barche di 17/18 metri i porti più cari e con meno servizi sono proprio quelli italiani, mentre quelli francesi, greci e spagnoli applicano tariffe assai inferiori e con servizi molto più accurati ed efficienti.

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